La celebrazione con una messa nella chiesa Madre e la deposizione di una corona di fiori al cimitero
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Come ogni anno la città di Castellammare ricorda il suo concittadino Piersanti Mattarella, trentanove anni dopo l’uccisione ancora avvolta nel mistero. Nel giorno dell’epifania, la città, gli amici, i familiari e l’Amministrazione Comunale si daranno appuntamento in chiesa madre per la messa in ricordo del Presidente della Regione ucciso dalla mafia il 6 gennaio del 1980 in viale Libertà a Palermo. Quella di Piersanti era “la Sicilia dalle carte in regola”, una “rivoluzione gentile” portata avanti con impegno e determinazione.
Dopo la messa l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Nicolò Rizzo si sposterà al cimitero per depositare una corona di fiori. Saranno presenti anche i volontari del locale Presidio di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” intitolato proprio all’ex Presidente Mattarella.
Non si hanno notizie di eventuali visite in città del Capo dello Stato Sergio Mattarella, fratello di Piersanti, che due anni fa, in occasione del 37° anniversario della morte, si recò al cimitero comunale di buon mattino per far visita al fratello che oggi riposa nella piccola chiesetta del cimitero. L’ultima visita del Presidente della Repubblica a Castellammare del Golfo è di metà dicembre.
“La politica, le azioni, le idee, il percorso di riscatto contro la mafia ed ogni forma di illegalità tracciato da Piersanti devono essere studiati nelle scuole. È il progetto sul quale sta lavorando questa amministrazione comunale e che si concluderà il 6 gennaio del 2020 nel quarantennale della morte, perché l’esempio del nostro concittadino Piersanti possa essere compreso a fondo dalle nuove generazioni” – afferma in una nota il Sindaco Nicola Rizzo. Dopo la messa il sindaco Rizzo guiderà il corteo di autorità civili e militari che dall’ingresso del cimitero comunale raggiungerà la chiesetta dove sarà deposta una corona di fiori sulla tomba di Piersanti Mattarella. Seguirà un momento di preghiera sulla tomba celebrato da don Fabiano Castiglione.
“Vogliamo che i giovani studino gli atti amministrativi da lui adottati dimostrando che si può fare politica onestamente, prendendo le distanze, dando prova che ci sono i mezzi e i modi per il riscatto della nostra isola. – sottolinea il sindaco Nicola Rizzo- Occorre semplicemente rispettare le regole ed avere chiara la strada da seguire. Perché il suo assassinio non sia più un delitto contro il futuro della Sicilia, bisogna spiegare alle nuove generazioni che amare la nostra terra e farla crescere significa lavorare come fece Piersanti, lottando per vincere la battaglia contro quel circuito perverso tra pubblica amministrazione e mafia che affrontò apertamente, in modo inequivocabile, con atti concreti e regole precise, intaccando profondamente radicati interessi, per una Sicilia con le carte in regola”.