Questo è il primo pensiero che a molti è passato per la mente a conclusione della storia dei 50 migranti lasciati per oltre due settimane su una barca in mezzo al mare.
L’immobilismo di queste settimane, insieme all’incapacità di decidere velocemente come intervenire su un gruppo di 50 migranti, ha pienamente dimostrato la fragilità e forse anche il fallimento di un’Europa che appare sempre più incapace di decidere sulle questioni urgenti, e sembra dare ragione ogni giorno di più a chi pensa ad un’Europa con un cuore che guarda sempre di più all’economia e sempre meno alla persona. Era questa l’Europa che avevano sognato i padri fondatori quando pensavano a un’Europa unita? Crediamo proprio di no.
Guardando a casa nostra, perplessità ha suscitato il comportamento del Governo italiano. L’Italia è stato, e continua ad essere, un paese di migranti che più di altre nazioni europee ha vissuto sulla sua pelle varie forme di razzismo e vessazioni, e per questo forse, ci saremmo aspettati un comportamento decisamente diverso da quello di altri stati. L’Italia da sempre è una nazione accogliente e solidale nei confronti di quelle persone che per vari motivi, sono andati via dai propri paesi di origine. Ogni uomo ha il sacrosanto diritto di muoversi liberamente. Non dimentichiamo che l’uomo per sua natura è un migrante e tutti abbiamo il diritto di muoverci liberamente per poter migliorare le nostre condizioni economiche sociali e culturali.
L’unica nota positiva, su questa vicenda dei migranti rimasti al largo di Malta per più due settimane, è stato l’intervento tardivo, ma apprezzabile, del presidente del consiglio Conte che ad un certo punto ha detto basta a una storia durata anche troppo. L’Italia da due millenni è sempre stato un paese dove l’incontro di diverse etnie e culture ha creato ricchezza economica e culturale contribuendo alla creazione di un patrimonio umanistico e artistico unico al mondo.
Questa Nazione dovrebbe puntare sempre di più, per la sua posizione geografica strategica, ad essere anello di congiunzione tra i paesi del nord Europa e quelli a sud d’Europa. Per realizzare tutto questo bisognerebbe avere tre cose: una visione politica chiara, un progetto politico chiaro e gli uomini Politici per poterlo realizzare.