Estorsione e turbativa d’asta, chieste condanne per i Pace

Conclusa la requisitoria del PM, chieste condanne a 5 anni per Giuseppe e Pietro Pace

TRAPANI. Si è tenuta questa mattina l’udienza presso il Tribunale di Trapani del processo nei confronti di Giuseppe e Pietro Pace, rispettivamente padre e figlio, imputati di estorsione e turbativa d’asta per l’acquisto di una villetta in zona Fraginesi a Castellammare del Golfo e attualmente agli arresti domiciliari.

Questa mattina davanti al collegio penale presieduto dalla dott.ssa Daniela Troja, a latere dott. Gianluigi Visco e dott. Oreste Marroccoli, il Pubblico Ministero D’Antona ha concluso la sua requisitoria e chiesto le condanne per i due imputati. Il PM ha chiesto 5 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione e 6 mila € di multa per Pace Giuseppe; 5 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione e 6 mila € di multa per Pace Pietro. Le pene richieste tengono conto della riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato.

Nell’udienza di questa mattina hanno concluso anche le parti civili rappresentate dall’Avvocato Giuseppe Mannina, che difende Leonardo Candela e la madre Lucia D’Angelo, e l’Avvocato Davide Bambina per l’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese.

Le prossime udienze sono stata programmate per il 12 e il 14 marzo per le conclusioni dei legali degli imputati, l’Avvocato Fabio Sammartano e l’Avvocato Maurizio Lo Presti. La sentenza è attesa tra marzo e aprile.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.