Tranchida e Toscano: “vogliono delegittimarci”

Conferenza stampa dei sindaci di Trapani e Erice: l’indagine giudiziaria usata fuori dal Palazzo di Giustizia per una operazione di “mascariamento”

A parte qualche scintilla tra politici e giornalisti, la conferenza stampa tenuta stamane dai sindaci di Trapani ed Erice, Giacomo Tranchida e Daniela Toscano, è stata caratterizzata da un clima calmo e sereno, e comunque per la prima volta i due politici hanno potuto parlare dell’indagine che ha travolto l’ex vice sindaco di Erice, Angelo Catalano, agli arresti domiciliari per corruzione e abuso da quasi quindici giorni e che ad Erice era quasi “l’uomo forte”, quanto nelle Giunte presiedute da Tranchida, quanto in quella del sindaco Toscano. Rapporti politici che hanno indotto anche la stampa, in qualche caso “imbeccata” forse anche da testi di questa inchiesta, a mettere in relazione la vicenda giudiziaria di Catalano con la fiducia della quale godeva da parte dei due sindaci. Bisogna riconoscere che mantenendo polso fermo, senza trascendere in ulteriori odiose polemiche, i due sindaci, Tranchida e Toscano, hanno cercato di mettere le carte a posto. Tracciando una precisa e profonda linea di demarcazione tra indagine e boatos della politica. “Una cosa – ha detto Tranchida – è l’indagine giudiziaria su Catalano e sincera è la espressione di rispetto e fiducia, la mia convinzione oggi come ieri dinanzi a presunti fatti di reato è stata sempre la stessa, va data fiducia alla magistratura e se risultassero fatti di reato commessi è giusto che chi ha sbagliato debba pagare”. “Io conosco bene Catalano e in una occasione l’ho visto commettere un abuso, quando ha preso a calci quell’imprenditore di Favara che sotto la pioggia colorava di rosso la pista ciclabile, l’avrebbe dovuto fare il responsabile tecnico che invece in quel momento era in ufficio a scrivere una determina per liquidare compensi a quell’imprenditore, funzionario che io da sindaco di Erice ho denunciato. Conosco Catalano, che stimo nonostante adesso di lui debba occuparsi la magistratura”. E poi ha continuato: “Una cosa è l’indagine un’altra cosa sono gli elementi che hanno animato il dibattito politico il cui fine chiaro è quello di delegittimarmi, operazione che va avanti oramai da quando ho deciso di candidarmi a Trapani. C’è chi sta usando l’indagine giudiziaria in maniera impropria e irrispettosa della magistratura per condurre contro la mia persona una operazione di mascariamento, qualche regista lo scorgo bene ed è il famoso “mago” Luigi Manuguerra, che gira per le redazione dei giornali, c’è un imprenditore che si è ritenuto danneggiato dal Comune di Erice e poi avverto che ci possa essere un’altra regia più raffinata, più fine. C’è chi vorrebbe riportare Trapani sotto certi sistemi, che vuole condizionare la città, sono il loro nemico perché sanno che io mai darò appoggio a questi sistemi, allora avendo questo comportamento io dò fastidio e sono un obiettivo da eliminare. Le campagne elettorali di Erice sono state caratterizzate da molti esposti anonimi che mi auguro siano stati approfonditi – ha detto – anche durante le elezioni su Trapani, con campagna elettorale movimentata e alimentata da uno dei miei avversari, si avvio’ una manovra di discredito che ritengo sia ancora in corso. Non esiste alcun sistema che ruota attorno a me, ne a Erice ne’ a Trapani. Possono esserci inesperienze, errori, ma nessun sistema dedito all’illegalità e ogni irregolarità è stata tempestivamente denunciata in Procura. L’obiettivo di questa azione di mascariamento condotto da certuni sono io me ne rendo conto, non è la collega Toscano, sono io il nemico di certi sistemi criminosi che con me non trovano spazio”. Tranchida ha parlato anche dell’architetto Pietro Pedone, dirigente del settore lavori pubblici ad Erice, indagato nella stessa indagine con Catalano e suo grande accusatore. Pedone, è riportato nella ordinanza del gip Brignone, il provvedimento che ha portato ai domiciliari l’ex vice sindaco ericino, ha anche citato Tranchida, e la Toscano, per pressioni ricevute a favorire una impresa più che un’altra a proposito di gestione della pubblica illuminazione: “Conosco anche Pedone – ha chiosato Tranchida – lo conosco come un buon botanico, attendo di avere conoscenza dell’ordinanza quando sarà pubblica per procedere ad una querela nei suoi confronti”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Erice Daniela Toscano, “una cosa è l’indagine un’altra cosa sono le frenesie di certuni, non può definirsi una azione politica quella condotta da certuni che in modo maldestro, hanno suggerito ad alcuni organi di stampa, di tirare in ballo alcuni miei familiari per rendere ancora più pesante il tentativo di delegittimare la mia persona e anche come sindaco di Erice. Un tentativo maldestro di confondere l’inchiesta giudiziaria con la politica. Sono serena convinta di avere operato sempre per difendere la comunità e non singoli personaggi. Ho sempre tutelato interessi pubblici e mai privati. Le chiacchiere messe in giro sono false per suscitare confusione e alimentare sospetti. Sono stati passati al setaccio tutti gli appalti del Comune – ha detto la Toscano – e nulla è emerso, tranne quei pochi episodi contestati a Catalano, se ci sono state responsabilità’ penali sono personali. Se c’è una pecora nera va affidata alla magistratura che deve essere rispettata fino in fondo e non strumentalizzata a fini politici da parte di chi punta ad interrompere una esperienza amministrativa che sta dando risultati importanti”.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.