TRAPANI – Il Vescovo di Trapani, Monsignor Francesco Miccichè, è pronto a rispedire al mittente tutte le accuse che negli ultimi mesi circolano intorno alla curia trapanese e ai suoi affari. L’articolo pubblicato ieri dall’Unità riaccende le polemiche e i dubbi intorno alla vicenda. Secondo il quotidiano nazionale, “Francesco Miccichè sarebbe vittima di un complotto, organizzato proprio dal suo più fedele collaboratore, Monsignor Ninni Treppiedi”. Inoltre, prosegue il giornale, “pesanti accuse graverebbero su Ninni Treppiedi quando ricopriva il ruolo di Direttore Amministrativo della Curia Trapanese, sfruttando la propria posizione per impossessarsi di alcuni beni della diocesi. Successivamente, avrebbe anche sottratto assegni per 172 mila euro nelle parrocchie di Alcamo e Calatafimi”. Stamane il Vescovo ha organizzato una conferenza stampa presso il Salone dei Vescovi del Palazzo Vescovile, per controbattere alle indiscrezioni emerse e per inviare una serie di querele nei confronti di giornali che hanno riportato notizie false. Una vicenda non chiara, non solo per i fatti, ma anche per le diverse interpretazioni che gli vengono date. C’è chi è pronto a giurare che i ruoli di vittima e di carnefice, in questa storia, si siano invertite. Una storia che emerge a distanza di anni, combattuta a suon di colpi bassi e non alla luce del sole. Una vicenda che si avvolge sempre di più nel mistero e nelle innumerevoli domande. E’ possibile che il Vescovo si accorga dopo diversi anni che il suo più stretto collaboratore abbia compiuto certe azioni? Quali sono state le motivazioni per aver tolto l’incarico di Direttore Amministrativo a Ninni Treppiedi? Se l’allontanamento di Treppiedi è dovuto a qualche sospetto, perchè il Vescovo non si è rivolto immediatamente ai magistrati? Chi ha dato alcune indiscrezioni alla stampa sull’ammanco delle Fondazioni “Campanile” e “Auxilium”? Perchè il Vescovo Mogavero è stato nominato “visitatore apostolico”, presso la diocesi di Trapani? Domande che forse non troveranno mai risposte.