Congresso sindacato dei giornalisti: Lorusso Segretario, Giulietti Presidente
Il 28° Congresso della Federazione Nazionale della Stampa, tenutosi a Levico (Trento), ha sancito ad ampia maggioranza la conferma al vertice del sindacato nazionale dei giornalisti del pugliese Raffaele Lorusso, riconfermato segretario generale, e del veneto Giuseppe Giulietti alla presidenza del sindacato.
Lorusso ha raccolto, al primo scrutinio, 243 voti su 308. 50 preferenze per l’altro candidato, Paolo Di Giannantonio. Giuseppe Giulietti ha ottenuto, al primo scrutinio, 91 preferenze su 110 votanti. Lorusso, pugliese, 51 anni, giornalista di Repubblica, era stato eletto per la prima volta segretario generale al termine del Congresso di Chianciano del 2015. Fra i punti cardine dell’impegno sindacale per il prossimo quadriennio indicati dal segretario generale: l’inclusione nel perimetro dei diritti, garanzie e tutele contrattuali dei giornalisti che lavorano senza poter contare sugli istituti economici e normativi assicurati dai contratti collettivi nazionali di lavoro; la difesa della dignità delle condizioni di lavoro, dentro e fuori dalle redazioni; il contrasto alle fake news, alle querele bavaglio, alle minacce ai cronisti.
«Subito al lavoro», ha detto a caldo Lorusso annunciando che lunedì sarà a Catania per la delicata vicenda della Gazzetta del Mezzogiorno. «Il nostro – ha osservato il segretario – è un settore attraversato da una crisi profonda, sicuramente legata alla trasformazione dei modelli produttivi e all’avvento del digitale. Un settore che si può rimettere in moto con l’intervento pubblico, esattamente com’è stato per molti altri settori produttivi di questo Paese. Non è un tabù sostenere la stampa. Anzi. Se ci si rifà alle direttive europee il settore dell’informazione è l’unico in cui i contributi statali non vengono classificati come aiuti di Stato proprio perché viene riconosciuta la sua funzione essenziale per la tenuta democratica del Paese: è attraverso l’informazione e la conoscenza che i cittadini possono partecipare alla vita del Paese».
E sul delicato rapporto con il governo? «È chiaro – prosegue Lorusso – che c’è una parte consistente di questo governo che vede la stampa come un nemico da abbattere. Come categoria abbiamo ricevuto insulti e minacce da esponenti del governo: un atteggiamento che, più in generale, è rivolto non soltanto verso la stampa ma a tutti i corpi intermedi, a cominciare proprio dai sindacati. Voglio ricordare che il governo ha disertato questo congresso proprio come venti giorni fa ha disertato il congresso della Cgil, la prima organizzazione sindacale di questo Paese. Riteniamo che senza la concertazione non si andrà molto lontano. Ci auguriamo che il confronto con il governo possa essere aspro, acceso, ma avvenga sempre nel rispetto reciproco dei ruoli e nella legittimazione. Solo così, anche quando le posizioni sono distanti, si può trovare una soluzione, una via da percorrere assieme».
«Continuiamo a lavorare insieme contro tagli e bavagli – ha detto il neoeletto presidente Giulietti -. Sempre più dalla parte dei cronisti e delle comunità minacciate da mafie e malaffare». Giulietti, veneto, classe 1953, iscritto all’Ordine del Veneto dal 1982, è stato vicesegretario nazionale della Fnsi, segretario dell’Usigrai, parlamentare, portavoce dell’associazione Articolo21. Era stato eletto presidente nel dicembre 2015, dopo la prematura scomparsa del giornalista Rai Santo Della Volpe.