CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Ancora in “alto mare” i lavori per il primo lotto del cantiere del Porto di Castellammare del Golfo. Il cantiere è stato sequestrato nel 2010, per sospetto cemento depotenziato, e successivamente dissequestrato nel 2013. Dopo circa 10 il progetto per i lavori risulta ancora fermo e attende di essere sbloccato, intanto sono tantissimi i danni arrecati al territorio e alle ditte locali. I lavoro del secondo lotto invece sono ripartiti l’anno scorso.
Nei giorni scorsi il gruppo politico di opposizione al Consiglio Comunale “Castellammare 2.0” ha scritto al Presidente della Regione Nello Musumeci per cercare di sbloccare l’iter fermo all’assessorato alle Infrastrutture. La lettera è stata indirizzata al Presidente Musumeci, ai deputati della Provincia di Trapani: On. Mimmo Turano, On Eleonora Lo Curto, On. Valentina Palmeri, On. Baldo Gucciardi, On. Stefano Pellegrino e all’On. Sergio Tancredi.
“Tante imprese hanno subito danni per il mancato pagamento del lavoro fatto alla ditta aggiudicataria poi fallita; i danni ancora più gravi – scrivono i consiglieri di opposizione – li ha subiti il nostro territorio che da anni è in attesa della ripresa dei lavori necessari alla messa in sicurezza del molo e al suo completamento; non si comprende perché non viene dato da parte dell’assessorato alle infrastrutture l’incarico per la elaborazione del progetto relativo al primo lotto dei lavori. È sicuramente interesse di tutta la nostra rappresentanza politica dare risposte adeguate al territorio ; riteniamo doveroso e non più procrastinabile l’avvio della progettazione e quindi dei lavori di quel tratto di molo che il mare sta inghiottendo; non si comprende come, pur esistendo la copertura finanziaria, esistano ancora difficoltà per la ripresa se non dei lavori almeno dell’iter; Il gruppo consiliare “Castellammare 2.0” facendosi interprete dell’interesse della città – concludono nella lettera – invito il Presidente Musumeci , l’assessore alle attività produttive Turano e l’intera deputazione regionale ad intervenire presso l’assessore alle infrastrutture Falcone affinché possa sbloccarsi quella che per il governo è una pratica, mentre per la città e per il territorio rappresenta una necessità e una speranza”.