TRAPANI – E’ stato diramato al termine della conferenza stampa, tenuta dall’avvocato Mario Bernardo del foro di Roma, il comunicato del Vescovo di Trapani, Francesco Miccichè.
Il vescovo esprime la propria gratitudine alla magistratura trapanese e alle forze dell’ordine per il tenace ed imparziale impegno al servizio della verità, grazie al quale, senza tema di smentita, oggi può dichiarare che non solo non è indagato e non lo è mai stato, ma è persona lesa in un procedimento giudiziario ancora in corso, che purtroppo, comunque, infligge una ferita alla Chiesa trapanese a causa di alcune delle persone coinvolte.
Senza entrare nel merito delle questioni su cui deve pronunciarsi la magistratura, il vescovo e la Diocesi di Trapani ritengono doveroso rendere note queste notizie per il bene dei fedeli da tempo ormai in balìa di notizie false create ad arte che, alcune volte, nel tentativo di creare il “caso mediatico”, hanno persino sfiorato il grottesco.
Da mesi la Chiesa trapanese è al centro di una violenza mediatica senza pari, con la reiterata pubblicazione di notizie prive di fondamento, purtroppo ripresa anche da testate giornalistiche prestigiose senza la verifica delle fonti; di attacchi personali, non solo al vescovo, ma anche ad alcuni sacerdoti di una volgarità inaudita, di numerosi tentativi di creare panico e confusione tra i fedeli con falsi allarmismi, decine di anonimi e falsi che hanno oltraggiato non solo la persona del vescovo Micciché, ma l’intera comunità ecclesiale trapanese.
Una barbarie: una vera e propria strategia i cui manovratori speriamo non rimangano occulti.
Nonostante gli attacchi, la chiesa trapanese ha continuato e continuerà – con il vescovo, i suoi presbiteri e diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i laici – nel suo impegno al servizio dell’annuncio del Vangelo e del bene comune: nelle parrocchie, nelle associazioni, nelle attività culturali, in tutti i campi della vita sociale certa che, pur nei limiti e nelle fragilità umane, il Signore, anche nella prova, la chiama ad una rinnovata adesione alla Sua missione nel mondo.
La prova dolorosa può diventare, infatti, una felice occasione di rinnovamento e conversione perché la chiesa possa essere, come ha indicato recentemente Benedetto XVI, sempre più libera dai lacci materiali e politici ed essere sempre più trasparenza di Dio.
Nell’esprimere serenità e disponibilità al dialogo, con il cuore gonfio della carità cristiana verso tutti gli attori di questa triste vicenda, il vescovo ritiene comunque doveroso dare mandato ai suoi legali, in quanto parte lesa, per il perseguimento della giustizia e della verità.
Il ricavato sarà devoluto all’istituzione di un premio giornalistico per incoraggiare il giornalismo coraggioso che con serietà, rifuggendo il sensazionalismo, persegue la ricerca della verità nel rispetto della dignità umana.