Operazione “Scrigno”: I carabinieri stanno eseguendo 25 arresti. Sgominato il mandamento mafioso di Trapani, le redini in mano a Franco e Pietro Virga, figli dell’ergastolano Vincenzo.Accusa di associazione mafiosa per l’ex deputato regionale. In manette anche altri politici. Sequestro di beni per 10 milioni di euro. Sigilli ad un Grand Hotel a Favignana
L’arresto più eccellente fatto stamane all’alba dai Carabinieri del Comando provinciale di Trapani è stato quello dell’ex deputato regionale, Paolo Ruggirello, 53 anni, parlamentare all’ Assemblea Regionale Siciliana dalla XIV alla XVI legislatura. Dopo essere stato esponente del centrodestra, ultimo suo partito di approdo è stato il Pd, sotto il cui simbolo ha tentato la rielezione all’Ars e il salto al Senato, non venendo però eletto in tutte e due le occasioni. ma nel corso dell’attività parlamentare era stato anche deputato del centrodestra. Contro di lui l’accusa è quella di associazione mafiosa. Sono 200 i Carabinieri impegnati, in queste ore nell’arresto di 25 persone, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, giudice Morosini, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. La richiesta di arresto è stata firmata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai pm De Leo e Camilleri. Per la maggiorparte le accuse sono quelle di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamento. L’indagine dei carabinieri del comando provinciale comandato dal colonnello Gianluca Vitagliano, ha sgominato il mandamento mafioso di Trapani, rimasto fuori dalle indagini per oltre 20 anni. E un ventennio dopo, a capo del mandamento, i carabinieri del nucleo provinciale investigativo comandato dal tenente colonnello Antonio Merola, hanno ritrovato i personaggi di un tempo. Capi mandamento per la Procura di Palermo sono Franco e Pietro Virga, figli dell’ergastolano Vincenzo che ha guidato la mafia di Trapani dagli anni ’80 e sino al suo arresto nel 2001. Affianco ai fratelli Virga un vecchio consigliori, Nino Buzzitta e un ex consigliere comunale di Trapani del Psi, Franco Orlando, arrestato per mafia a metà degli anni ’90 quale “uomo d’onore riservato”, tornato libero da qualche anno dopo la condanna per mafia ed essere uscito assolto dall’accusa di avere partecipato all’omicidio dell’agente penitenziario Giuseppe Montalto, delitto avvenuto il 23 dicembre del 1995. Orlando era l’uomo d’onore affiliato alla mafia dal latitante Matteo Messina Denaro e che prima di essere arrestato nel 1996 si divideva tra le aule consiliari e i rifugi messi a disposizione ad alcuni latitanti. L’operazione disarticola il mandamento mafioso di Trapani, ma colpisce anche le famiglie mafiose di Paceco e Marsala e permette, per la prima volta, di individuare una articolazione di Cosa Nostra sull’isola di Favignana. Stanotte i Carabinieri sono andati infatti sull’isola delle Egadi per arrestare una persona e mettere i sigilli ad un lussuoso albergo, il Grand Hotel Florio. Nel corso del blitz antimafia sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro. Ma uno dei retroscena dell’indagine è il rapporto di alcuni politici con la mafia, politici che interloquivano con Cosa nostra per avere voti alle elezioni. L’inchiesta racconta che non c’è stata campagna elettorale per la quale Cosa nostra trapanese non si sia impegnata negli ultimi anni. E’ stata intercettata la voce di Franco Virga, il figlio maggiore di Vincenzo, per convincere i sodali a impegnarsi nelle elezioni, dicendo loro “se va bene a loro va bene a tutti”. E così le manette per voto di scambio politico mafioso sono scattate ai polsi di una donna, ex assessore comunale di Trapani, Ivana Inferrera, arrestato anche suo marito l’imprenditore Ninni D’Aguanno, e ancora l’ex consigliere comunale di Erice, Giovanni Maltese.