Sono stati condannati per estorsione e turbativa d’asta gli imputati Giuseppe e Pietro Pace, rispettivamente padre e figlio
TRAPANI. Sono stati condannati questo pomeriggio dal collegio penale presieduto dalla dott.ssa Daniela Troja, a latere dott. Gianluigi Visco e dott. Oreste Marroccoli, i due castellammaresi accusati di estorsione e turbativa d’asta. Si tratta di Giuseppe e Pietro Pace, difesi dagli avvocati Fabio Sammartano e Maurizio Lo Presti, condannati entrambi con il rito abbreviato alla pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di estorsione e turbativa d’asta, 3400 euro di multa e al pagamento delle spese processuali. Il Pubblico Ministero il mese scorso aveva chiesto pene maggiori per i due imputati.
I Pace, che attualmente si trovano ai domiciliari, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, sono stati condannati al risarcimento delle parti civili: 15000 euro per Leonardo Candela e la madre Lucia D’Angelo (difesi dall’Avvocato Giuseppe Mannina) e 2000 euro per l’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese (difesa dall’Avvocato Davide Bambina), oltre al pagamento delle spese processuali in favore delle parti civili. Giuseppe e Pietro Pace sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” per una vicenda che riguardava un’altro soggetto interessato precedentemente all’acquisto della villetta. Soddisfazione per la sentenza espressa delle parti civili e dai loro legali.
La vicenda riguarda l’acquisto di una villetta all’asta in contrada Fraginesi a Castellammare del Golfo. La loro storia l’abbiamo raccontata qui.
Fissato in 90 giorni il termine per la deposizione delle motivazioni.