Nel periodo autunnale è particolarmente frequente assistere a piogge e temporali, che per qualche minuto ci possono provocare intense reazioni emotive.
Un numero non indifferente di persone, infatti, ritiene questi fenomeni meteorologici un imperdibile spettacolo della natura, tale da sentire la necessità di prestare attenzione ai lampi di luce ed ai forti rumori prodotti dai tuoni.
Gli effetti dei temporali non producono, però, a tutti le stesse sensazioni: molti vivono questi fenomeni con paura e terrore o, addirittura, sviluppano delle vere e proprie fobie.
Brontofobia, astrafobia, tonitrofobia, ceraunofobia, cheimofobia sono termini che indicano una forte paura dei tuoni e dei lampi, percepita come smisurata ed incontenibile.
Tachicardia, nausea, disturbi gastrici, senso di soffocamento, tremori e sudorazione eccessiva appaiono come sintomi fisiologici.
Nei casi più gravi, alcuni individui sperimentano forti attacchi di panico, che li conducono a ricercare conforto e rassicurazione negli altri. Altri non riescono a fare a meno di piangere e ricevono sollievo solo rintanandosi sotto le coperte o in una stanza interna della casa, assicurandosi di riuscire ad attutire bene il rombo dei tuoni.
Un altro comportamento da non sottovalutare è l’ossessione, conseguente a tale paura, per le previsioni del tempo: chi soffre di questo tipo di fobie può restare incollato ai canali televisivi o ai siti internet che forniscono informazioni meteorologiche, arrivando a non uscire di casa, senza aver prima controllato le previsioni.
Secondo Freud, infatti, la linea di demarcazione tra fobie e ossessioni è sottile: egli parla, in entrambi i casi, di una limitazione totale o parziale della libertà di pensiero, di azione, di volontà. Sia il soggetto fobico che quello ossessivo, infatti, sono in preda a una continua lotta contro ciò che genera in loro la paura; si arrovellano interiormente sul problema e sulle possibili soluzioni ad esso, il che consuma buona parte delle loro energie.
I temporali hanno la capacità di risvegliare paure ancestrali, legate al periodo in cui i nostri antenati vivevano in un ambiente sostanzialmente ostile e con scarse possibilità di sentirsi protetto. L’uomo ha imparato a temere e a stare alla larga da tutto ciò che costituiva un pericolo reale per la sopravvivenza, compresi i fenomeni atmosferici, assolutamente capaci di provocare danni o morte.
Oggi comunque, nella grande maggioranza dei casi, il temporale non è così pericoloso, perciò l’insorgenza di una fobia legata a questo evento, dovrebbe indurci ad ulteriori riflessioni. Infatti se, a causa del timore di tuoni e lampi evitiamo di uscire, se in macchina ci blocchiamo quando piove e l’unico pensiero fisso è trovare un posto opportunamente riparato, se continuiamo ad essere terrorizzati anche in casa, allora dovremmo ricorrere alla consulenza di uno specialista. In questi casi, i trattamenti psicoterapeutici sono fondamentali. Attraverso strategie mirate, l’individuo ha la possibilità di apprendere modalità più funzionali per affrontare le proprie paure irrazionali e superare questa fobia che lo costringe ad una vita piena di ansie e rinunce.