“Non c’è più tempo da perdere.” Sono le parole di António Guterres, Segretario Generale dell’ONU. Lo dicono gli scienziati, che, all’unanimità, chiedono un drastico cambio di rotta. Lo ripete l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU – il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici -, ricordandoci che abbiamo meno di 11 anni prima di superare il punto di non ritorno. Lo gridiamo noi attivisti di FridaysForFuture, invocando il diritto a un futuro. Per noi e per le generazioni a venire.
Eravamo in piazza il 15 marzo in più di 2 milioni. Abbiamo fatto tremare cinque continenti, e dato speranza al mondo intero. A fianco a noi hanno camminato insegnanti, genitori, bambini, lavoratori, nonni. Perché il pianeta appartiene a tutti, e tutti apparteniamo a questo pianeta.
Siccità e alluvioni, carestie e acqua inquinata, microplastiche, malattie, estinzioni di massa, carenza di cibo: ricordiamo, una volta per tutte, che i disastri ambientali sono disastri umanitari.
Serve un cambiamento radicale, e deve essere fatto secondo criteri di equità, facendo pagare a chi ha inquinato il prezzo della riconversione, e non scaricandolo sulle classi sociali più deboli. “Giustizia climatica” è per noi non solo uno slogan, ma un punto fermo delle nostre richieste, coscienti che salvare il pianeta può e deve essere occasione di innovazione, sviluppo, lavoro e opportunità.
Irlanda e Regno Unito hanno dichiarato, grazie anche alla nostra pressione, lo stato di Emergenza Climatica. Un gesto importante, ma non sufficiente: a due giorni dalle europee,
FridaysForFuture chiede alla politica tutta una rapida ed efficace riconversione del sistema economico e produttivo mondiale e che la tutela del pianeta venga messa in cima alle agende politiche di ogni Paese e continente.
Siamo giovani, ma possiamo votare e lo faremo, assieme a tutti voi, pretendendo che alle parole seguano fatti. Dateci gli strumenti per rendere efficaci le nostre azioni.
Con l’esempio e con la voce faremo vedere al mondo dov’è la differenza, dov’è il cambiamento.
E per chi finge di non vedere, di non sentire, grideremo ancora più forte.
In piedi nelle nostre piazze, di fronte alla nostra campagna, al nostro mare, alle nostre montagne.
Noi ci saremo, perché ci riguarda. Vi chiediamo di esserci, perché vi riguarda.
Fridays for Future – ogni giorno per la vita.