Sequestra e minaccia il rivale in amore: arrestato dai Carabinieri

CASTELVETRANO. Nella giornata di domenica 25 agosto 2019, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Castelvetrano, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Ciulla Nicolò, castelvetranese cl.95,per i reati di violenza privata e sequestro di persona.

Nello specifico, il Ciulla, chiedeva alla sua vittima, un giovane castelvetranese, cl.95, con precedenti di polizia in materia di stupefacenti, di accompagnarlo in ospedale, poiché afflitto da un malore che gli impediva di guidare.

Una volta all’interno dell’autovettura, il Ciulla rivelava le sue vere intenzioni, aveva finto il malore per ritrovarsi solo con lui, il quale, a suo dire, stava creando non pochi problemi alla sua relazione sentimentale importunando la sua fidanzata, a quel punto, estraeva e puntava alla testa della vittima una pistola scacciacani marca “Bruni” mod. P4 cal.8, oltre ad una bottiglia in plastica contenente acido, minacciandolo di fargliela pagare. La vittima, tuttavia, non si lasciava intimorire dalle minacce del Ciulla e si dirigeva in direzione della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano. Ivi giunto, con un movimento repentino, scendeva dalla macchina e correva verso i militari in procinto di intraprendere il servizio di pattuglia, che intervenivano prontamente bloccando e disarmando il Ciulla. Nel corso della successiva perquisizione, il Ciulla veniva trovato in possesso, oltre che della citata pistola scacciacani e della bottiglietta di acido, anche di un caricatore con 8 cartucce cal.8 a salve, ulteriori 4 cartucce dello stesso calibro, un coltello a serramanico di cm 16,5 e un martello.

Successivamente i Carabinieri hanno ritirato, a titolo cautelativo, n.1 fucile legalmente detenuto da Ciulla Nicolò con n.298 cartucce cal.12 e n.62 cartucce cal.20, nonché n.7 fucili e n.10 cartucce a palla unica cal.12 e n.5 cartucce a palla unica cal.20 legalmente detenute dal padre dello stesso.

L’arrestato, dopo le formalità di rito e su disposizione della competente Autorità Giudiziaria veniva sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di udienza di convalida, nel corso della quale gli è stata applicata la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

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