Fondi istituzionali dell’Ars usati per spese personali, il processo riguarda anche due ex deputati trapanesi, Adamo e Marrocco
Di Francesco Patane’*
Condannate per peculato tutti i sei ex deputati dell’Assemblea regionale”. Ha concluso così la sua requisitoria il pubblico ministero Laura Siani nel processo “spese pazze” che si sta celebrando davanti al collegio della terza sezione del tribunale, presieduto da Fabrizio La Cascia. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro anni e tre mesi per Cataldo Fiorenza, tre anni e nove mesi per Giulia Adamo, tre anni per Giambattista Bufardeci, tre anni e sei mesi per Rudi Maira e Livio Marrocco, quattro anni e tre mesi per Salvo Pogliese. Proprio Salvo Pogliese, oggi sindaco di Catania, se condannato, rischia di decadere.
Il processo davanti alla terza sezione è uno stralcio dell’inchiesta che nel 2014 portò ad ottanta avvisi di garanzia a deputati e impiegati dei gruppi parlamentari. Per molti di questi la stessa procura ha chiesto l’archiviazione, per altri le accuse sono cadute in sede di udienza preliminare. In due hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato Innocenzo Leontini assolto in Appello dopo una condanna a due anni in primo grado e Cateno De Luca anche lui assolto in via definitiva. Per tutti a vario titolo l’accusa era di aver impiegato per fini personali i soldi assegnati per l’attività istituzionale.
Condannate per peculato tutti i sei ex deputati dell’Assemblea regionale”. Ha concluso così la sua requisitoria il pubblico ministero Laura Siani nel processo “spese pazze” che si sta celebrando davanti al collegio della terza sezione del tribunale, presieduto da Fabrizio La Cascia. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro anni e tre mesi per Cataldo Fiorenza, tre anni e nove mesi per Giulia Adamo, tre anni per Giambattista Bufardeci, tre anni e sei mesi per Rudi Maira e Livio Marrocco, quattro anni e tre mesi per Salvo Pogliese. Proprio Salvo Pogliese, oggi sindaco di Catania, se condannato, rischia di decadere.
Il processo davanti alla terza sezione è uno stralcio dell’inchiesta che nel 2014 portò ad ottanta avvisi di garanzia a deputati e impiegati dei gruppi parlamentari. Per molti di questi la stessa procura ha chiesto l’archiviazione, per altri le accuse sono cadute in sede di udienza preliminare. In due hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato Innocenzo Leontini assolto in Appello dopo una condanna a due anni in primo grado e Cateno De Luca anche lui assolto in via definitiva. Per tutti a vario titolo l’accusa era di aver impiegato per fini personali i soldi assegnati per l’attività istituzionale.
*Fonte repubblica.it