La Politica quella vera (con la P maiuscola) dovrebbe essere la prima istituzione a dover difendere e far rispettare i diritti dei bambini. Quei bambini che non dovrebbero essere utilizzati ai fini di attacchi politici per demonizzare questo o quel partito, come è successo ieri a Pontida, dove sul palco insieme ad altri bambini è stata fatta salire una di quelle bimbe che ha vissuto la brutta esperienza di Bibbiano. Ad ogni modo, la vicenda di Bibbiano, ha portato alla luce una brutta faccenda che ha avuto ancora una volta i bambini come “protagonisti” e hanno visto ancora una volta i loro diritti calpestati dagli adulti. La giustizia comunque sta facendo la sua parte e i colpevoli pagheranno.
Detto ciò, adesso si ha l’impressione che la situazione stia sfuggendo di mano. Perché, se la politica, arriva al punto di sbandierare su un palco i giovanissimi protagonisti di una vicenda così dolorosa e squallida, vuol dire che gli argomenti contro gli avversari politici scarseggiano. Parliamo pure di Bibbiano ma lasciamo giù dal palco i bambini.
Anche perché, non avrei visto nulla di male se sul palco di Pontida, fosse salito un familiare e se avesse raccontato la terribile esperienza vissuta in famiglia ma, la bambina proprio no. Per la tutela della sua privacy avrebbe dovuto essere tenuta lontana dai clamori mediatici.
Da qui dovrebbe e potrebbe iniziare un percorso di autocritica da parte della Politica, quella vera, e ripensare ad un modello nuovo, di comunicazione politica, portando al centro un linguaggio nuovo e costruttivo.
Sarebbe più interessante per tutti noi, sentire dai palchi politici, proposte serie per un Paese che soffre di una profonda crisi istituzionale, economica e sociale. Crisi istituzionale, perché la politica e la comunicazione politico-istituzionale sono una cosa seria e il rispetto per le figure istituzionali è importante; è vero, possiamo criticare il Presidente della Repubblica, ma attraverso un linguaggio consono e adeguato a chi occupa ruoli nelle istituzioni, come ad esempio, Onorevoli e Senatori della Repubblica.
Le crisi economiche e quelle sociali credo siano facilmente intuibili: le tante fabbriche e aziende in crisi dal Nord al Sud, famiglie incluse, che già da qualche anno stanno stringendo la cinghia a causa di una crisi globale che non si riesce a superare e la conseguente emigrazione di giovani e meno giovani che, con un flusso continuo e inarrestabile, porta sempre più italiani a decidere di cercare una sorte migliore in altri paesi europei. Un Paese come l’Italia, ridotto ad una crescita della popolazione ormai quasi a zero che sta portando gli italiani ad essere un popolo in estinzione, tutto questo non lo può più sostenere.
L’Italia e il popolo italiano, non possono essere tenuti in ostaggio da una politica rissosa e in perenne campagna elettorale. E allora ci sentiamo di poter dire: lasciate fuori i bambini dalle beghe politiche e parlate di Politica!