Intervista al dott. Faillace.
In questo articolo, vi propongo un’intervista effettuata al dott. Faillace, psichiatra,direttore Dipendenze Patologiche-Ser.T ASP Trapani, sul preoccupante fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti dei giovani nel nostro territorio, e le conseguenze che tali sostanze arrecano al nostro organismo.
Secondo i dati a sua disposizione, che portata ha oggi il consumo di sostanze stupefacenti ad Alcamo?
Sicuramente un dato estremamente critico, pur intervenendo da decenni sul problema come rete di Servizi, assistiamo ad una diffusione capillare della distribuzione delle sostanze stupefacenti. Possiamo affermare che uscendo da casa, c’è già chi sotto casa potrebbe darti la sostanza. Un’altra questione estremamente critica è che a fronte, negli anni passati, di un consumo specifico negli adulti di una sostanza quale l’eroina, ed una diffusione nelle fasce giovanili dei cannabinoidi, oggi si osserva una notevole diversificazione dei giovani nell’abuso di sostanze. Abbiamo registrato un incremento considerevole dell’uso di cocaina nelle fasce giovanili, in particolar modo crack, visti i costi relativamente bassi e gli specifici effetti psicostimolanti immediati. Ed è proprio alla ricerca di questo effetto che sono molto diffusi il crack, la ketamina ed altre nuove sostanze sintetiche, derivate dai farmaci, quali i fentanili e le metanfetamine. Infatti a conferma di ciò e al contrario di quanto accadeva in passato, ai controlli urinari effettuati presso i Ser.T oggi verifichiamo la notevole variabilità nell’uso di droghe.
Il consumo di Cannabis è dannoso per il cervello?
Abbiamo una letteratura enorme su questa tematica. Il principio attivo della Cannabis (Marijuana ed Hashish), il delta-9-tetraidrocannabinolo, ha un effetto su una parte importante del cervello attivando il sistema della gratificazione, svolgendo un’azione sia di tipo farmacologico che di alterazione del normale funzionamento del sistema nervoso. L’assunzione della sostanza provoca, infatti, un prevalente effetto miorilassante con notevole sedazione. Si registra un rallentamento delle funzioni cognitive ed è considerevole l’incidenza sul funzionamento della memoria e quindi sull’apprendimento. Considerando che la sostanza viene consumata dai ragazzi, ciò comporta delle conseguenze nel rendimento scolastico e crea problemi nella vita quotidiana. Le conseguenze e gli effetti dannosi in seguito all’uso ed all’abuso di questa sostanza possono essere molto seri se, da un uso sporadico, magari uno o due spinelli nel fine settimana, si passa , come accade speso oggi ad un uso continuo, con un consumo di dieci, dodici, quindici spinelli al giorno. Ciò significa che l’alterazione del sistema nervoso è consistente con l’instaurarsi di un danno conclamato.Si è osservato che nei soggetti predisposti oltre a generare un’alterazione delle funzioni cognitive, l’assunzione di marijuana può generare una slatentizzazione di talune patologie di tipo psichiatrico, come la schizofrenia, rispetto alla quale lo stesso soggetto, senza l’uso della sostanza sarebbe riuscirebbe a mantenersi compensato per tutta la vita. Una slatentizzazione della schizofrenia è molto pericolosa nella misura in cui non è possibile prevedere se il soggetto riuscirà a recuperare le sue funzioni psichiche o se resterà in una condizione di malattia psichiatrica indotta dall’uso di Cannabis. Sappiamo che la Cannabis ha un effetto cancerogeno di ben duecento volte superiore al tabacco, con le possibili relative conseguenze tumorali, prevalentemente a livello polmonare, nel lungo periodo. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello che l’uso di cannabis provoca un rallentamento delle funzioni sessuali ed un rallentamento dell’azione degli spermatozoi, con le conseguenti difficoltà riproduttive. Oggi tanti giovani si recano spontaneamente presso il nostro Ser.T a chiedere aiuto, in quanto, un uso massiccio di Cannabis provoca in essi lo scatenamento di deliri, disturbi di personalità e tutta una serie di disturbi psicopatologici che prima non riscontravamo.
Quanto lei sta affermando rispetto ai danni arrecati dalla Cannabis, significa che questa sostanza può essere classificata come una droga a tutti gli effetti?
La Cannabis è classificata come droga. È inserita nelle tabelle del Ministero della Salute come droga. L’aspetto cosiddetto terapeutico, riguarda solo alcuni composti della Cannabis, non di certo tutti gli elementi presenti nella droga stessa. Ad esempio, il cannabidiolo che viene estratto dalla Cannabis , viene utilizzato nella terapia della sclerosi multipla, in quanto mio-rilassante ad alta capacità. Anche per questo deve essere autorizzato il suo uso e solo alcune farmacie sono autorizzate alla sua distribuzione, solo ad uso esclusivamente terapeutico, per specifiche patologie.
I danni cerebrali e neurologici provocate dalle sostanze stupefacenti in genere, sono sempre reversibili? In quale misura possono essere recuperabili?
Le sostanze maggiormente dannose sono quelle che arrecano dei danni ai neuro recettori. Ad esempio, le sostanze metanfetamini che risultano neurotossiche a livello recettoriale. Esistono degli studi che evidenziano come si riduca drasticamente il numero di neuroni dopo l’uso della sostanza. Ciò comporta l’insorgenza di danni specifici che difficilmente riusciamo a recuperare. In funzione della tossicità di ciascuna sostanza, possiamo determinare la tipologia dei danni residui dall’uso prolungato della sostanza stessa. Molti altri danni arrecati dalle sostanze, in particolar modo quelle metanfetaminiche, sono a carico di altri organi, come il fegato, i reni, gli organi sessuali e quant’altro, quindi dovendo tener conto di situazioni cliniche abbastanza complesse. Rispetto all’uso dell’eroina, relativamente alla pratica di assunzione in endovena, abbiamo avuto una notevole percentuale di soggetti affetti da epatite C e dal virus dell’HIV. In Italia contiamo centinaia di migliaia di soggetti affetti da queste patologie, consumatori di sostanze.
Quanto è diffuso l’uso della cocaina nel territorio e quali danni può arrecarne un uso costante?
Nel territorio l’uso della Cocaina e della Cannabis è predominante rispetto quello dell’eroina. Specialmente nei soggetti giovani, la cocaina svolge un’azione abbastanza marcata ai danni del sistema vascolare. La cocaina, essendo uno psicostimolante, è un “acceleratore” che provoca un aumento dei battiti e di conseguenza un anomalo aumento del flusso sanguigno che, a livello vasale, non sempre viene sopportato. Molti infarti in età giovanile, ovvero al di sotto dei trent’anni, sono causati dall’uso di cocaina, così come molte emorragie cerebrali. Come può accadere con un qualsiasi tubo di gomma, quando aumentiamo la pressione dell’acqua, il tubo può rompersi, in funzione dell’entità della rottura dei vasi sanguigni dipende la vita stessa del soggetto. Poiché la cocaina è uno psicostimolante, riesce a prendere in giro il sistema nervoso non facendogli percepire la condizione fisica di stanchezza, pertanto può anche capitare che la persona sotto effetto di cocaina si sottoponga anche a particolari sforzi, mettendo enormemente a rischio il proprio organismo.
Considerando la complessità del fenomeno, secondo la sua esperienza e secondo gli odierni studi sociologici e scientifici, come mai il consumo di sostanze stupefacenti è in aumento anche nelle fasce più giovani della popolazione? Crisi della famiglia? Crisi delle istituzioni? Crisi della comunità?
… O crisi del giovane. Ai miei tempi c’erano altri tipi di stimoli. Trenta o quaranta anni fa il giovane aveva degli ideali politici, delle chiare mete professionali e tutta una serie di altri fattori ben definiti che tendevano ad orientarlo verso il suo percorso di crescita ed il suo futuro. Le famiglie erano più attente e più vicine ai ragazzi stessi. Oggi spesso gli adulti assumono una serie di comportamenti non sempre normali nei confronti dei giovani. La famiglia non sempre riesce ad assumere compiutamente il suo ruolo e le sue funzioni ed è distratta anche da troppi obiettivi “estetici”, ovvero di superficie, non determinanti per il quotidiano e per una sana crescita della famiglia stessa. Come ci ha insegnato Bauman, oggi assistiamo ad una “società liquida”, che non ha più consistenza di nessun genere, per cui si attacca dove ritiene di avere di più, ma molte volte questo “di più” è falso e fuorviante rispetto alla ricerca dell’essere e quindi ci porta a sbagliare. Sono cambiati anche i rapporti tra le istituzioni ed i giovani, a partire dalla scuola, per cui i giovani trovano nelle istituzioni sempre meno punti di riferimento, pertanto i ragazzi interiorizzano sempre meno dei valori dalle istituzioni, fuorviando verso un territorio dove la presenza dell’adulto è pressoché assente. È bene considerare che le sostanze stupefacenti agiscono sul sistema “piacere”, aiutando il giovane ad affrontare determinate sue insicurezze. Ad esempio, l’uso della Cannabis è spesso legato al miglioramento dell’immagine di sé, illudendo il giovane a vedersi meglio, a superare la timidezza, ad inserirsi nel contesto in maniera più determinata, anche se poi il contesto è inesistente. Tutto ciò alimenta un funesto circolo vizioso.
Fabio Settipani
Psicologo – Psicoterapeuta