Castellammare, scoperta dalle Fiamme Gialle truffa nel trasporto pubblico locale: sequestrati immobili e conti correnti per oltre 1 milione di euro

Una maxi truffa ai danni della Regione Siciliana da parte di un’impresa di Castellammare del Golfo attualmente in liquidazione, la Tarantola Bus. Falsificazioni delle attestazioni documentanti la percorrenza chilometrica delle tratte affidate e altre irregolarità che avrebbero procurato ingenti profitti ritenuti irregolari. Deferito l’imprenditore responsabile legale dell’impresa Vincenzo Tarantola

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Negli scorsi giorni i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Trapani hanno concluso le attività di sequestro preventivo nei confronti di un noto imprenditore di Castellammare del Golfo, Vincenzo Tarantola, responsabile legale dell’azienda affidataria del servizio di trasporto pubblico locale a favore della Regione Siciliana e del Comune di Favignana “Tarantola Bus srel”, in relazione ad una ingente truffa nel settore dei trasporti pubblici posta in essere in danno di tali enti. Il sequestro scaturisce da articolati accertamenti a suo tempo delegati al Reparto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, i quali hanno consentito di svelare una condotta truffaldina che perdurava almeno dagli ultimi 6 anni e che aveva, fino a quel momento, determinato un ingente danno ingiusto al bilancio dei due enti pubblici incaricati di assicurare il trasporto pubblico urbano ed extraurbano in provincia di Trapani nonché quello urbano e scolastico nel comune di Favignana.

I controlli analiticamente effettuati dai finanzieri sulla contabilità e la reportistica rassegnata dall’amministratore dell’impresa di Castellammare negli ultimi anni, attualmente in liquidazione, hanno infatti consentito di individuare progressivamente numerose irregolarità, avendo la società di trasporti percepito per intero l’ammontare delle provviste pubbliche erogate dagli enti committenti del servizio pur non avendo disimpegnato in toto il monte chilometrico contrattualmente previsto. Ciò avveniva grazie alla falsificazione delle attestazioni documentanti la percorrenza chilometrica delle tratte affidate, mentre nel caso delle linee urbane ed extraurbane della provincia di Trapani erano state addirittura apportate modifiche sostanziali al Programma di Esercizio senza il preventivo parere dell’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, omettendo in ciò di fornire le informazioni comunque necessarie al corretto adempimento degli obblighi contrattuali previsti dalla legge nazionale e dal compendio regolamentare regionale. L’imprenditore è stato pertanto deferito dalle Fiamme Gialle trapanesi per il reato di truffa, previsto e punito dell’art. 640 comma 2 del Codice Penale, in relazione al quale il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo per equivalente dell’ingiusto profitto conseguito dal reo, quantificato in € 534.130,59. In esecuzione di tale provvedimento i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Trapani hanno sequestrato le disponibilità finanziarie del reo, nonché un villino nella nota località turistica di Mondello ed un appartamento in centro a Palermo.

La descritta attività operativa si inquadra nella costante opera di sistematica ricerca, prevenzione e repressione delle frodi al bilancio europeo, nazionale e regionale, che la Guardia di Finanza svolge a tutela dei cittadini e delle imprese che agiscono nel pieno e consapevole rispetto delle norme.

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