Strage della casermetta di Alcamo Marina, il Colonnello Vitagliano: “Noi non dimentichiamo”. FOTO. VIDEO

ALCAMO MARINA. Questa mattina, come ogni anno,  le  autorità civili, militari e religiose hanno reso omaggio ai due carabinieri, l’Appuntato Salvatore Falcetta e il Carabiniere Carmine Apuzzo, barbaramente uccisi il 27 gennaio 1976. Sull’omicidio non si è ancora fatta piena luce. Condanne, assoluzioni e tanti misteri per una delle pagine più nere della storia italiana. Questa mattina dopo la Santa Messa presso la Chiesa Maria SS della Stella da parte del Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Sicilia”, Don Salvatore Falzone, in corteo la deposizione della corona d’alloro sulla stele commemorativa.

Presenti il Colonnello Dott. Gianluca Vitagliano, alla guida del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, il Questore di Trapani Dott. Salvatore La Rosa, il Vice Prefetto di Trapani Dott. Baladassare Ingoglia, il Capitano della Compagnia dei Carabineri di Alcamo Dott. Giulio Pisani, la Polizia Municipale di Alcamo, gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Alcamo guidati dal Dott. Antonino Andolina, gli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza guidati dal Dott. Lorenzo Cerrito, gli uomini del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Alcamo e le associazioni di Carabinieri e Paracadutisti. Presente il Sindaco di Alcamo Domenico Surdi accompagnato da alcuni assessori e consiglieri comunali. Presenti in prima fila anche alcuni familiari dell’Appuntato Salvatore Falcetta. Per la società civile presenti alcuni rappresentanti di Libera e il Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese Salvatore Di Leonardo.

L’eccidio avvenne la notte del 27 gennaio del 1976. Il diciannovenne Carmine Apuzzo, originario di Castellammare di Stabia (Napoli), entrato nelle fila dell’Arma da appena un anno e l’appuntato Salvatore Falcetta trentacinquenne di Castelvetrano, furono sorpresi nel sonno da malviventi che si introdussero nello stabile della casermetta “Alkamar” dopo aver forzato la porta mediante l’utilizzo di una fiamma ossidrica. La tragica scoperta fu fatta l’indomani mattina all’alba dagli gli uomini della scorta dell’allora segretario del MSI Giorgio Almirante quando, nel transitare lungo la strada statale che costeggia la località turistica, notarono la porta della caserma completamente divelta e una volta introdottisi all’interno dei locali rinvennero i corpi dei due Carabinieri senza vita.

“Noi vi siamo vicini con il cuore e con il nostro più sincero cordoglio” – ha dichiarato rivolgendosi ai familiari dei due carabinieri durante l’omelia il Cappellano Militare don Salvatore Falzone.

“Siamo qui come ogni anno e continueremo ad esserci in futuro. Molto si è detto e si è scritto su questa vicenda, – ha dichiarato il Colonnello Vitagliano ad Alqamah.it – ma una cosa è certa: due nostri colleghi hanno perso la vita facendo il loro lavoro. Uno di loro aveva 19 anni. Quindi noi siamo qui come ogni anno per ricordarli e stringerci intorno ai familiari che fanno parte della nostra famiglia. Noi non vogliamo dimenticare questa vicenda, perché si tratta di due carabinieri che si sono sacrificati per la comunità. Il senso di questa giornata – ha sottolineato ad Alqamah.it – è ricordare cosa è avvenuto in passato per farne tesoro affinché non accada in futuro. L’arma dei Carabinieri è un’istituzione che pone le sue radici nella sua storia, ma che guarda al futuro servendo al meglio la comunità.”

Strage casermetta Alcamo Marina: ancora quarantaquattro anni lontani da verità e giustizia

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.