FAVIGNANA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Circolo del PD Isole Egadi rivolta al primo cittadino delle isole Egadi Giuseppe Pagoto.
“Siamo un arcipelago che si propone sugli scenari internazionali, forte delle sue tradizioni, della sua cultura del suo patrimonio ambientale, un territorio gelosamente custodito dai residenti che malgrado i particolari disagi dovuti all’insularità, con fermezza vogliono vivere le isole per tutto l’anno.
Già da un po’ d’anni il dato statistico relativo alla crescita della popolazione residente mostra un preoccupante saldo negativo(qualche piccolo risveglio nell’ultimo anno) e ciò alimenta, nei cittadini tutti, una condizione di sconforto perché ipotizza” una preoccupante tendenza verso lo spopolamento con la triste conseguenza che chi ha assolto al compito, grato e responsabile, di guardiano dell’identità culturale delle comunità isolane vedrà scomparire la sua identità culturale ed il suo territorio aggredito dalla malavita anche organizzata, e dalla speculazione anche in una ipotesi di villaggio fantasma”.
Bisogna essere vigili sull’andamento dei trasporti, controllare il sistema dei “signori del mare” non dimentichiamoci l’inchiesta della magistratura di Messina venuta alla ribalta circa un mese fa: E’ la storia delle navi ro-ro poste sotto sequestro perché non sicure per il trasporto delle Persone a Mobilità Ridotte, anche sulle nostre tratte. Non possiamo, – continuano – ancora, continuare a subire servizi di continuità territoriale con mezzi inadeguati da tutti i punti di vista, ma pretendere servizi efficaci ed efficienti.
Chiedere l’adeguamento alla direttiva europea del 2016 che impone alle compagnie di trasporto marittimo l’utilizzo di carburanti meno inquinanti e a basso contenuto di zolfo.
Rivendicare dallo stato centrale sia le competenze che le funzioni per determinare le scelte in materia di collegamenti marittimi. Non ci dobbiamo accontentare di una semplice riscrittura parziale o totale della convenzione, perché non vogliamo essere più vincolati per il futuro da contratti discussi e firmati da altri, devono decidere gli isolani in prima persona. Non possiamo supinamente subire i disagi e le storture di un sistema dei collegamenti che denunciamo essere in ginocchio da troppo tempo perché non si riescono a trovare delle adeguate soluzioni.
Con gli ultimi accadimenti (ci riferiamo alla rottura definitiva dello scalandrone attracco aliscafi) ci sentiamo ancor più cittadini di serie B, si accentuano i disagi dell’insularità nella condizione di lievi avverse condizioni meteo-marine.
Da “voci di banchina” ci risulta (speriamo che Lei ci smentisca) che questo progetto sia quello definitivo che la regione sta attuando per il ripristino dell’attracco aliscafi. Dicono che sarà realizzato con due respingenti direttamente attaccati alla banchina, con una lunga passerella telescopica ed i due respingenti chiudibili. Alcuni esperti del luogo ed alcuni comandanti pensano che questo tipo di struttura non dia garanzia come quella appena divelta che, con le dovute manutenzioni nel tempo, è durata circa quarant’anni.
Lei in quanto primo cittadino – sottolineano – ha il diritto-dovere di pretendere il meglio per il suo territorio, e se ciò non dovesse accadere chiamare i cittadini a raccolta a Suo sostegno. Perché per questi problemi non esistono differenze politiche, poiché anche i cittadini o forze politiche possono dare il loro contributo nella risoluzione del problema.
Per quanto riguarda l’impiego dei catamarani sulle linee statali (linee che prevedono l’impiego solo di aliscafi) già dalla scorsa estate:
– Riteniamo che Lei ne fosse stato anticipatamente ed ufficialmente informato e presumiamo che abbia dato il suo assenso, al netto delle lamentele degli isolani sul loro impiego, ed alla luce di quella petizione-lettera inviata alla regione siciliana con primo firmatario un consigliere comunale di maggioranza, che di fatto smentisce il suo operato.
Sarebbe opportuno avere come le altre isole (Marettimo, Ustica, Lipari, Salina, Rinella) un aliscafo che pernotti a Favignana e che permetta di arrivare in tempo utile in “terra ferma”, ad esempio per i voli mattutini di Birgi e/o poter arrivare a Palermo, per vari motivi, in prima mattinata.
È di difficile comprensione che un ente pubblico che eroga attraverso terzi un servizio ai suoi cittadini debba prevedere una “alta e una bassa stagione”, come richiesto dai bandi regionali.
Come spesso rimarcato è necessaria l’approvazione della legge quadro sulle isole minori di Sicilia unico vero strumento per la soluzione di questo ed infiniti altri problemi, nonché per la governance di dette isole. Nelle more dobbiamo pretendere con forza il riconoscimento da parte degli organi amministrativi regionali della indispensabile partecipazione delle realtà amministrative isolane alla stesura dei bandi e nei monitoraggi sulla osservanza degli standard di qualità.
La vera continuità territoriale, – concludono – principio costituzionalmente garantito, potrà assicurare un cambiamento radicale, e migliorare la qualità della vita di Noi isolani.
Sicuri e fiduciosi che quanto sopra venga riscontrato in maniera pronta e fattiva, cogliamo l’occasione per augurarle buon lavoro e cordiali saluti”.