Castellammare, concluso il laboratorio sui beni confiscati

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è concluso ieri il laboratorio Beni sequestrati e confiscati  del progetto “CastelloLab” dell’Associazione Castello Libero Onlus. Gli studenti ieri hanno presentato  il progetto di riutilizzo di alcuni beni confiscati siti a Castellammare del Golfo all’Amministrazione Comunale.

Il progetto è stato presentato all’amministrazione Comunale, nello specifico al Sindaco Nicolò Rizzo e dell’Assessore Enza Ligotti che hanno apprezzato il lavoro svolto dagli studenti dell’Istituto “Matterella-Dolci” coinvolti nel progetto.

Nello specifico gli studenti hanno focalizzato la loro sulla realizzazione di attività alberghiera o extralberghiera in maniera diffusa sui beni confiscati, concretamente da individuare previo sopralluogo e studio accurato di fattibilità. I ragazzi hanno spiegato che “tale idea nasce dall’esperimento laboratoriale che ci ha consentito di evidenziare ancora una volta la vocazione turistica della città di Castellammare del Golfo. E quindi senza alcun dubbio i beni confiscati possono costituire un valido strumento per consentire sviluppo e benessere in favore di quei soggetti che, per le più svariate ragioni, faticano a entrare in un settore (quello turistico) assai competitivo e che richiede importanti investimenti di tipo economico”.

“Il laboratorio sul riuso sociale dei beni confiscati alle mafie ed è stato effettuato seguendo un percorso formativo di orientamento tra normativa ed innovazione, e ciò nell’ottica che i beni confiscati e sequestrati possano intendersi quali strumenti di sviluppo economico e sociale” – hanno spiegato gli organizzatori.

Gli studenti, oltre a studiare la normativa relativa al sequestro, alla confisca e al successivo riutilizzo sociale, hanno avuto la possibilità di visitare diverse aziende del territorio che gestiscono patrimoni confiscati alla mafia con la collaborazione del progetto Libera Terra: la Cooperativa Rita Atria di Castelvetrano, la Cooperativa Placido Rizzotto di San Cipirrello  e la Calcestruzzi Ericina di Trapani.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.