In memoria del Prof. Sebastiano Tusa. Il ricordo dell’associazione Kernos e del Sindaco Rizzo

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. “Il Sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, a nome dell’ Amministrazione Comunale e dei concittadini, ricorda l’amico Prof. Sebastiano Tusa, nel primo anniversario della sua prematura scomparsa. Castellammare deve molto alla sua competenza, alla sua passione e allo straordinario amore che nutriva per il nostro territorio. Sebastiano Tusa era legato da un sentimento di affetto, ricambiato, per la nostra città, per la quale si era speso con numerosi interventi culturali riguardanti testi, ritrovamenti e attività museali. Grazie professore Tusa, per quanto hai fatto e per quanto hai lasciato nella storia. Il Sindaco Nicola Rizzo”.

Il ricordo dell’Associazione Culturale e di Promozione del Territorio Kernos

“Primo Anniversario della scomparsa dell’insigne archeologo siciliano, studioso di fama mondiale e Assessore dei Beni Culturali – Regione Sicilia. L’Associazione KERNOS – Promozione del Territorio, vuole ricordare l’alta figura umana e professionale del Professore Tusa, attraverso la testimonianza di due allieve che hanno avuto il privilegio d’averlo conosciuto e per questo stimato e apprezzato:

“Sono tanti i ricordi che mi legano al professore Sebastiano Tusa, non ultimo quello del suo impegno per Castellammare del Golfo. Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 2003 quando, seguendo la mia passione per l’archeologia subacquea, mi sono iscritta al Corso di Archeologia Navale dell’Università di Bologna, presso la sede di Trapani, dove ho conseguito la laurea in archeologia.

Le sue lezioni mi affascinarono subito perché intrise di passione e molto coinvolgenti. Aveva il grande dono di non ostentare la sua immensa preparazione, ma piuttosto la metteva a disposizione degli altri, la condivideva con generosità. Il suo modo di insegnare stimolava e alimentava la sete di conoscenza di noi allievi.

Ritrovai la sua grande affabilità qualche anno dopo, quando andai ad incontrarlo nella sua qualità di Soprintendente del Mare. Degli amici subacquei, con i quali facevo spesso immersioni ricreative, mi avevano informato della presenza di probabili reperti archeologici nel mare antistante la costa di Castellammare; mi attivai subito con lui per le dovute segnalazioni.

Mi disse che era una bella notizia perché i fondali di Castellammare del Golfo, anche se non erano mai stati indagati con sistematicità, avevano di certo un grande potenziale archeologico. Non nascose il suo entusiasmo e si prestò subito a collaborare con noi giovani castellammaresi, appassionati del mare e dell’archeologia che, con alto senso di responsabilità, chiedevamo di proteggere quel patrimonio archeologico sommerso.

Bisognava intervenire subito per evitare illeciti trafugamenti; dispose, pertanto, gli accertamenti del caso, mandando una squadra di archeologi subacquei per una prima ricognizione. Di lì a poco fu possibile recuperare un bellissimo ceppo d’ancora in piombo. Seguirono altri rinvenimenti fortuiti, tra cui una importantissima statuetta fittile di divinità femminile, resti di anfore e vasellame di diversi periodi storici, alcune monete, un altro ceppo di ancora in piombo e interessanti ancore litiche. Tanti importanti reperti archeologici che, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza del Mare, la Guardia Costiera e l’Amministrazione comunale di Castellammare del Golfo, si trovano adesso tutti esposti presso il Polo Museale del Castello Arabo – Normanno. La sua vita e i suoi successi professionali sono legati ad importantissime scoperte archeologiche note a tutti, ma quello che oggi mi piace ricordare è sicuramente la sua capacità di emozionarsi anche per le piccole scoperte, la capacità di esortare i giovani ad occuparsi della propria storia e la ferma volontà di voler valorizzare un territorio dando grande importanza ad ogni singolo reperto, anche frammentario, lì rinvenuto. I reperti erano per lui come testimoni silenziosi, prove tangibili dell’avvicendamento dei diversi popoli che hanno fatto la nostra storia, che rappresentano le nostre radici culturali.

Grazie caro Professore per il dono della sua amicizia e per averci aiutato a fare qualcosa di bello nella nostra città di Castellammare del Golfo. Pur lasciandoci prematuramente, in noi ha infuso la massima consapevolezza nello studio e la voglia di continuare a ricercare, tutelare e promuovere la conoscenza, le tracce più o meno visibili del nostro passato, nell’intento di trasmetterlo al meglio alle future generazioni”. Antonella Curatolo – Archeologa.

“È già passato un anno da quel tragico evento che ci ha privati della presenza dell’uomo e del grande maestro Sebastiano Tusa. Da quel giorno il mondo intero, e noi siciliani specialmente, siamo rimasti più soli e più poveri, perché, senza retorica, abbiamo perso uno studioso che riusciva a fare la differenza solo mettendo amore e passione nel suo lavoro.

Chi lo ha conosciuto sa di cosa parlo, sa della sua dedizione, della sua passione per la preistoria, la storia, l’archeologia. Anche se non era materia del mio piano di studio, seguivo ugualmente le sue lezioni di archeologia subacquea, presso la facoltà di archeologia navale di Trapani.

Era appassionante ascoltarlo e l’aula era sempre gremita di studenti o, come me, di appassionati. Ma insieme al Professore c’era sempre “l’uomo” che emergeva, sempre disponibile ad ulteriori approfondimenti, sempre pronto alle semplici chiacchierate, quasi come tra buoni e vecchi amici, che lo rendevano agli occhi di tutti estremamente piacevole e gradito. Ho avuto il piacere di partecipare ad alcune presentazioni delle sue numerose pubblicazioni.

Ricordo, in particolar modo, la presentazione del libro EUPLOIA, nella meravigliosa location della villa comunale a Castellammare del Golfo, quando ci illustrò l’immenso patrimonio storico – culturale subacqueo dei nostri mari, che andava e va tutelato, protetto e valorizzato.

Lui, archeologo e soprintendente del mare, era sempre attento e puntuale, pronto ad elargire consigli e a condividere le sue conoscenze nell’interesse della storia, della cultura e del nostro territorio.

Ricordo con piacere gli incontri al castello Arabo Normanno per approfondire questi argomenti. Custodisco come tesori i suoi libri con dedica personalizzata. Grazie Professore, ovunque Lei sia”. Rosaria Vitale – Dottoressa in Beni archeologici.

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