I siciliani sono stati in questi anni i migliori alleati di Berlusconi: tanti i voti arrivati dalla Sicilia e tanti i politici che lo attorniano nati nell’isola. Si potrebbe dire, senza tema di smentita, che è stato un reciproco dare e avere. Ma quando la casa cade tutti scappano e alla caduta del berlusconismo cadono pure i siciliani; nessun siciliano nell’esecutivo nato in questi giorni. Certo in molti si chiedono cosa abbiano avuto i siciliani in cambio della valanga di voti regalati al PDL, se poi Berlusconi ha fatto patti con Bossi, nemico fidato dei siciliani (almeno a parole, visto che una sicula l’ha sposata). I veri vantaggi sono andati agli esponenti politici che, tramite quei voti, hanno avuto accesso a palazzo e a tutti i privilegi che ne derivano. Ma poco importa se con l’affondare della nave affondano i voti dei siciliani, intanto si sta cercando di uscire dalla crisi. Non ha certo la bacchetta magica M.Monti, ma è economista stimato nel mondo al vertice di banche di prestigio, quindi si può ben sperare. Ha tenuto per sé l’interim del ministero dell’economia, segno che vuol provare da solo la risalita. I saggi siciliani dicevano “più buio di mezzanotte non può fare”: dopo gli anni di profondo buio, uno spiraglio di luce lo meritano tutti, senza stare a guardare la fazione politica.