PARTANNA. Un artigiano partannese, un barbiere, Salvatore De Blasi, ci ha inviato una lettera per evidenziare le difficoltà economiche di questa categoria come conseguenza dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Tutti in questi giorni hanno sospeso la propria attività lavorativa, ma in molti inizia a salire la preoccupazione per le misure del Governo, con il decreto “Cura Italia”, ritenute da alcuni non adeguate per il sistema produttivo in particolare per artigiani, commercianti, professionisti e piccole imprese.
“Sono un piccolo artigiano della città di Partanna. – scrive Salvatore De Blasi nella sua lettera – Sono un barbiere che dedica il maggior tempo delle sue giornate alla cura e bellezza delle persone. Sono un barbiere che non ha mai chiuso la sua attività se non in casi eccezionali. Ma ci sono momenti che a dettar delle regole non sono solo le circostanze ma è il cuore che te li detta e in un momento così critico a priori del decreto mi sono sentito in dovere per il bene mio e soprattutto delle persone che mi stanno accanto di chiudere la mia attività prima ancora dell’ultimo decreto annunciato nella tarda serata di sabato 21 marzo dal premier Giuseppe Conte. Il Governo nazionale dice di promettere degli aiuti ma nel frattempo i locali sono tutti chiusi con data da destinarsi, chissà quanti di noi non apriranno mai più! Mentre aspettiamo un contributo, io come tanti miei colleghi ci ritroviamo a pagare un affitto locale, dei finanziamenti, stipendio ai dipendenti ecc. Visto e considerato con molta probabilità che il periodo di quarantena potrebbe essere prolungato (chissà fino a quando, speriamo di no), con tutta la gente che clandestinamente “passeggia” nei supermercati e per le vie della città, e i decreti restrittivi del governo che arrivano a singhiozzo, e con troppo ritardo, mi chiedo: che ne sarà di noi artigiani e commercianti? Troveremo le forza di ripresa? Con affetto Salvatore De Blasi”.