Il presidente della Regione Siciliana Musumeci ha ribadito che in Sicilia i bambini non saranno esclusi dalle norme che vietano l’uscita di casa. Non è prevista alcuna deroga in tal senso, il che significa che oltre ai 20 e più giorni passati in casa ce ne saranno almeno ancora altrettanti da passare e per chi non dispone di terrazze, giardini privati o spazi aperti la situazione è davvero dura da affrontare con i più piccoli. Tutto questo ha però una precisa ragione relativa alla salute pubblica, ancora in Sicilia non si è toccato il cosiddetto picco dei contagi e si teme che questa apertura a qualche libertà personale concessa a livello nazionale possa vanificare il lavoro di queste settimane, volto invece a spegnere focolai e contenere i rischi.
Tutti stiamo risentendo della privazione della libertà, del cambio di abitudini, alcuni della perdita di lavoro o del cambio delle condizioni dello stesso. Le restrizioni, in quanto tali, stanno facendo vedere ben chiare tutte le difficoltà del caso, nondimeno ai più piccoli che non possono incontrare i nonni, gli amichetti, i compagni di scuola e soprattutto, per l’appunto, non possono uscire di casa.
Ma quindi come affrontare al meglio le giornate con i bambini? Badiamo bene, non in modo perfetto, ma al meglio delle nostre possibilità poichè non esiste alcun manuale che rende genitori esemplari o modelli perfetti di educazione. Anche perchè ciascuno di noi sta affrontando questo periodo in modo diverso rispetto anche alle incombenze, in molti hanno dovuto infatti rinunciare agli aiuti esterni e coniugare smart working e cura dei figli. Anche perchè, è bene ricordarlo sempre, ogni situazione ha le sue specificità. Pur non mirando ad ideali di perfezione è possibile riflettere su alcuni aspetti e far si che le giornate non diventino più pesanti soprattutto per i più piccoli. Partiamo dall’affrontare con gli stessi bambini l’argomento, vediamo se hanno domande, se hanno fantasticato qualcosa rispetto a questa nuova condizione e per nessun motivo sminuiamo il loro vissuto emotivo, è il loro ed è degno in quanto tale. In base alla loro percezione, più o meno tranquilla, o più o meno ansiosa, potremo poi calibrare il nostro comportamento per tranquillizzarli o regalare loro ulteriori momenti di spensieratezza o approfondire i motivi per cui si sentono preoccupati, di cosa necessitano per stare più sereni.
In rete si trovano già diverse storie (qui un esempio) a tema Coronavirus ma ancora meglio sarebbe proprio lasciar loro raccontare la propria versione e poi aiutarli a costruire scenari presenti e futuri per dar loro maggiori strumenti di comprensione e modalità per affrontare l’attualità.
Riguardo alle nostre preoccupazioni, per quanto lecite, cerchiamo di concentrarle in una parte della giornata (magari alla sera e possibilmente quando loro sono impegnati in altro) e di offrire ai bambini delle routine giornaliere fatte di attività quotidiane come l’igiene personale, i pasti, i momenti di svago e quelli invece di attività più strutturate (compiti, colorare o fare dei giochi di società per chi non ha compiti da eseguire). Per i bambini si tratta, oltre che di un momento delicato, di un occasione particolare in cui probabilmente vedono i genitori più del solito, per cui oltre che motivo di preoccupazione per quello che percepiscono può diventare uno straordinario momento irripetibile di tempo insieme.
Qualche storia già precostituita potrà essere utile ad aiutarci a spiegare perchè non devono abbracciare i nonni, perchè non possono recarsi a scuola, ma davvero libero sfogo alla fantasia… farà bene ai bambini, ma tanto anche ai genitori.
La scansione del tempo è importante tanto per gli adulti quanto per i più piccoli, ed è per questo che è importante avere delle routine da seguire, non in maniera rigida ma comunque per dare appunto struttura alle giornate che rischiano invece di diventare eterni momento di vuoto e allerta o un continuo star davanti tv e tablet ad assorbire ugualmente preoccupazioni.
Probabilmente stanno vivendo con tristezza o comunque con sentimenti di preoccupazione il distacco con i compagni di scuola, con i cuginetti, con gli amici… e allora perchè non fargli fare qualche telefonata o videochiamata in più del solito per lasciarli salutare e per non far perdere loro i contatti con chi considerano importante. Quindi non aboliamo tutta la tecnologia ma utilizziamola con parsimonia affinchè non abbia il sopravvento nelle giornate. Il sito solidarietàdigitale mette insieme le numerose risorse che diverse aziende hanno messo a disposizione in termini di minuti di chiamate, giga disponibili, e tante, tantissime altre risorse per prendere spunto e impegnare il tanto tempo in casa, tra cui anche la possibilità di ascoltare audiofiabe o audiolibri per tutte le età.
Ma più di ogni altra è la vicinanza emotiva quella che farà la differenza in questo periodo di isolamento indefinito perchè per i più piccoli (tra i 2 e 8-9 anni) sono soprattutto i genitori o chi se ne prende cura il filtro per comprendere la realtà e non lasciarsene sopraffare.