ALCAMO. Il Sindaco di Alcamo, Giacomo Scala, ha indetto per ieri una conferenza stampa per discutere le sorti dell’ospedale della città. La situazione negli ultimi mesi ha lasciato presagire solo peggioramenti per il futuro, che comporteranno la chiusura totale del presidio e il trasferimento di molti dipendenti in altri centri. Ma, al di là della questione lavorativa, è proprio la questione sanitaria e la carenza di strutture preposte a soccorrere i cittadini di Alcamo e comuni limitrofi, specie in situazioni di emergenza, a far scattare un campanello d’allarme. Il protocollo d’intesa firmato nei mesi scorsi doveva permettere lo smistamento di alcuni reparti e garantire comunque l’accesso ai servizi. Tuttavia si va solo verso la progressiva chiusura con il rischio che nemmeno il Pronto Soccorso possa essere mantenuto. Scala si dice stanco di sentire accuse e illazioni sul suo operato, poichè l’interesse della sua amministrazione è sempre stato massimo, e ad oggi si è opposto con diversi strumenti a quanti hanno cercato di far chiudere l’ospedale.
Pellerito, tuttavia, chiede a Scala di far sentire con più forza la propria voce e di porsi in testa a questa protesta che dovrebbe arrivare all’assessorato regionale per ottenere veramente ciò che chiede. Pellerito ha già raccolto 9000 firme a sostegno dell’Ospedale alcamese e le mette a disposizione del sindaco qualora volesse farle pesare in sede regionale. Del resto, analoghe proteste hanno permesso ad altri comuni siciliani di salvaguardare i propri presidi.
Sembra che sia stata proprio la riforma adottata da Russo, ma non senza responsabilità del direttore generale dell’asp trapanese, a portare alla situazione attuale. Questi i veri responsabili secondo Pellerito. Tutto ciò dovrebbe avvenire prima che cominci la campagna elettorale per evitare che le esigenze cadano nel dimenticatoio.
Scala opta più che altro per una protesta popolare, ma non solleva se stesso dalla responsabilità di essere presente e partecipare a qualsivoglia forma di protesta per il bene del presidio.
All’incontro hanno partecipato diversi medici, ognuno dei quali ha sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione per il bene della comunità, considerato che sull’ospedale di Alcamo si appoggiavano anche i comuni di Castellammare del Golfo e Calatafimi.