L’assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha firmato il decreto che stanzia 18 milioni, che saranno divisi tra i Comuni della Sicilia come quota di premialità del Fondo regionale per le autonomie locali del 2009. Questi comuni sono stati decisi in base a sette parametri di riferimento, che hanno dimostrato una maggiore propensione per la capacità di riscossione, gli investimenti, lo sforzo tariffario e fiscale, il programma di riscossione dei tributi.
700 mila euro in più sono stati destinati a quei Comuni che hanno completato le pratiche di condono edilizio entro lo scorso 31 dicembre, mentre altri 1,8 milioni a favore degli enti locali nei quali è risultato positivo il parametro relativo ai flussi turistici”.
I Comuni che si sono rilevati più virtuosi sono soprattutto in provincia di Messina, con 6 enti locali ai primi nove posti. In testa alla graduatoria c’é San Vito Lo Capo (295 mila euro) in provincia di Trapani, seguita da Letojanni (232 mila) e San Pier Niceto (226 mila) nel messinese, Cefalù (202 mila) in provincia di Palermo, Giardini Naxos (201 mila) e Santa Marina Salina (179 mila) sempre in provincia di Messina.
Questo decreto della Regione sembra rispondere a chi diceva con forza che la Regione avrebbe tagliato tutto agli enti locali, forse ora si ricrederanno. Tutto questo però non può far tacere il fatto che questi sono davvero bruscolini per i comuni, però naturalmente meglio questo che niente. Una domanda sorge spontanea, ma se la Regione ha queste possibilità, perché non pensare subito e celermente una sburocratizzazione della Regione e un minor costo delle politica? Molte altre domande riguarderebbero i parametri con cui sono stati decisi i comuni virtuosi, che possono risultare poco indicativi visto che alcuni comuni più semplici da amministrare hanno il sopravvento su comuni ben amministrati che riescono a dare servizi pur nelle difficoltà, grazie ad un’azione amministrativa intelligente e che magari risultano partire con handicap per azioni ereditate da amministrazioni precedenti.
Comunque resta una buona iniziativa della Regione, ma per amministrare in toto ci vuole molto di più, specialmente con azioni amministrative contro gli sprechi, i costi enormi degli uffici della Regione e i costi della politica.