In manette gli uomini della cosca

Castellammare del Golfo: operazione “Cutrara”, blitz stanotte dei Carabinieri arrestato don Ciccio “Tempesta” Domingo

La cosca mafiosa di Castellammare del Golfo era tornata potente da quando era tornato libero nel 2015, dopo una lunga detenzione e un paio di condanne, chi ne sarebbe diventato leader indiscusso, don Ciccio Domingo detto Tempesta. Finita l’epoca in cui la famiglia mafiosa castellammarese era finita sotto il controllo della cosca di Alcamo, l’indagine condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e coordinata dalla Procura antimafia di Palermo ne ha fotografato la sua riorganizzazione. Stanotte è scattato il blitz, 14 arresti e 11 avvisi di garanzia, i carabinieri hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palermo, giudice Guglielmo Nicastro su richiesta del pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Operazione “Cutrara” è stata denominata. I “Cutrara” nel 1862 furono protagonisti a Castellammare del Golfo di una rivolta contro l’esercito piemontese, erano i poveri del paese che si ribellavano contro il potere dei Savoia. I “Cutrara” di oggi sono i mafiosi assoldati da don Ciccio Tempesta che dopo essere stati “posati” dai clan vicini ai corleonesi, si sono dati da fare per tornare in auge, per riprendere a comandare, pronti a rimettere mano alle armi se ce ne fosse stato bisogno e sopratutto se ci fosse stato l’assenso del padrino latitante Matteo Messina Denaro. La disponibilità di armi la cosca pare la possedeva, nelle intercettazioni ad un certo punto gli investigatori hanno sentito dire di decine mitraglie sepolte da qualche parte sotto terra. Quella di stanotte è stata una formidabile azione messa in campo dal comandante provinciale dell’Arma colonnello Gianluca Vitagliano e dal comandante del nucleo operativo provinciale tenente colonnello Antonio Merola. In azione sono entrati 200 militari dell’Arma con il supporto di unità navali, aeree e reparti specializzati come lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, nonché unità cinofile per la ricerca di armi. In corso anche  decine di perquisizioni. I reati contestati sono quelli di associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti aggravati dal metodo mafioso. Scoperti inoltre importanti legami che il boss castellammarese intratteneva con esponenti delle famiglie mafiose americane, in particolare quelli appartenenti alla famiglia mafiosa dei Bonanno di New York che in più occasioni andavano a rendere visita a don Ciccio Domingo aggiornandolo sulle dinamiche mafiose d’oltreoceano e chiedendo l’autorizzazione ad interfacciarsi con altri esponenti mafiosi del mandamento di Alcamo.

I NOMI DEGLI ARRESTATI:

  1. DOMINGO Francesco, cl. 56 di Castellammare del Golfo
  2. ANGILERI Diego, cl. 37 di Marsala (domiciliari)
  3. BUCCELLATO Felice, cl. 41 di Castellammare del Golfo (domiciliari)
  4. DI STEFANO Rosario Antonino, cl. 69 di Castellammare del Golfo
  5. DOMINGO Camillo, cl. 57 di Castellammare del Golfo
  6. LA SALA Daniele, cl. 80 di Castellammare del Golfo
  7. MERCADANTE Salvatore, cl. 85 di Castellammare del Golfo
  8. MULE’ Maurizio Gaspare, cl. 66 di Castellammare del Golfo
  9. SABELLA Antonino, cl. 57 di Castellammare del Golfo
  10. STABILE Sebastiano cl. 47 di Castellammare del Golfo (domiciliari)
  11. STABILE Francesco, cl. 59 dei Castellammare del Golfo
  12. VALENTI Carlo, cl. 78 di Castellammare del Golfo
  13. VIRGA Francesco, cl. 70 di Trapani

Il provvedimento era diretto anche nei confronti di SOTTILE Benedetto cl. 48, che però è deceduto nel 2018.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.