L’imprenditore alcamese coinvolto nell’indagine sugli appalti pilotati dal clan calabrese
Si ridimensiona la posizione dell’imprenditore alcamese Andrea Amato, coinvolto in una operazione antimafia della Procura distrettuale di Reggio Calabria. Amato, difeso dall’avvocato Vincenzo Abate, dopo l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip ha ottenuto dal Tribunale del riesame la revoca della misura interdittiva all’esercizio per 12 mesi dell’attività imprenditoriale, applicata dallo stesso gip al momento dell’accoglimento della richiesta da parte della Procura. “E’ stata riconosciuta – scrive il legale – la insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”. Resta ancora vigente però il sequestro dell’azienda di proprietà di Amato, e in questo ambito è attesa una nuova pronuncia del Tribunale del Riesame: “le motivazioni addotte si manifestano palesemente estensibili anche alla misura cautelare reale originariamente applicata alla ditta “Amato Costruzioni S.r.l.” . Il difensore sostiene che ” alla luce delle attuali emergenze processuali, appare evidente l’estraneità da ogni addebito e responsabilità in capo alla ditta Amato Costruzioni S.r.l.. Pertanto, si confida in una rapidissima definizione delle indagini preliminari che possa portare, non solo all’archiviazione della posizione della ditta precitata, ma alla qualificazione della stessa come soggetto danneggiato dal reato di turbativa d’asta”.