Favignana, secondo capitolo, le stabilizzazioni. Indagato Tranchida

Il sindaco di Trapani destinatario di avviso di conclusione indagini per falso e turbata libertà del procedimento. Sotto inchiesta anche Pagoto e altre sette persone

Il caso Favignana conosce un secondo capitolo. In questo caso niente misura cautelare, ma un avviso di conclusione delle indagini e una contestuale informazione di garanzia, firmata dai pubblici ministeri Matteo Delpini e Rossana Penna. Il provvedimento colpisce un altro sindaco, quello di Trapani, dopo le indagini distinte e separate che hanno riguardato i primi cittadini di Castellammare del Golfo, Paceco, Erice. Nell’elenco c’è anche l’oramai ex sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto, ma in questo caso l’indagine che ha colpito l’ex primo cittadino delle Egadi è la stessa che adesso ha portato alla contestazione di reato al sindaco Giacomo Tranchida. L’avviso di conclusione delle indagini per questo secondo troncone , sviluppato sempre da indagini condotte dalla Guardia di Finanza, colpisce altre sette persone: l’ex assessore Giovanni Sammartano, i funzionari pubblici Vincenzo Barone, Leonardo Di Benedetto, Patrizia Salerno, Alfonso Spataro, Gianfranco Genovese, il comandante della Polizia Municipale Filippo Oliveri. Nel troncone principale Sammartano e Oliveri sono stati raggiunti da misura cautelare. A tutti i nove nuovi indagati si contestano in generale i reati di falsità ideologica e turbata libertà del procedimento. Il reato contestato a Tranchida risale a quanto era sindaco di Erice, ma un’ultima appendice lo chiama in causa quale sindaco di Trapani. L’indagine riguarda alcune stabilizzazioni di personale precario. In particolare di lavoratori fatti arrivare al Comune di Favignana dal bacino del personale dipendente del Comune di Erice con un obiettivo pare preordinato, grazie ad un accordo tra gli allora due sindaci, Pagoto e Tranchida, di garantire loro due la stabilizzazione. Per favorire i due lavoratori per la Procura sarebbero stati commessi una serie di falsi, modificate ad hoc provvedimenti come il piano del fabbisogno triennale del personale. In ultimo, una volta assunti a tempo indeterminato, Pagoto e Tranchida, stavolta come primo cittadino del capoluogo, avrebbero concordato e preordinato il trasferimento dei due ex precari al Comune di Trapani. I funzionari pubblici indagati avrebbero commesso reato nella predisposizione del bando per le stabilizzazioni ed avere attestato poi in sede di commissione esaminatrice la conformità degli atti alle norme di legge. Sotto inchiesta è finita anche la stabilizzazione di altri sei precari incardinati tra il personale del Comune di Favignana, anche qui sembrerebbe con un bando ad hoc e in violazione delle norme di legge, in quanto nel calcolo dell’anzianità di carriera sarebbe stato preso in considerazione il periodo alla dipendente dell’Area Marina Protetta, ente, ha osservato la Procura, diverso dal Comune di Favignana.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.