Il “patron” col reddito di cittadinanza

Trapani Calcio, arrestato ad Avellino Maurizio De Simone. La Procura lo accusa di autoriciclaggio, truffa, false fatturazioni. Oggi giornata nera per i granata di fatto retrocessi in serie C

Una giornata nera per il Trapani Calcio. Mentre in città da Roma giungeva notizia che il ricorso presentato contro la penalizzazione di due punti veniva respinto, condannando la squadra alla retrocessione in serie C, nello stesso tempo ad Avellino la Guardia di Finanza ha arrestato e portato in carcere l’ex patron della società calcistica Maurizio De Simone accusato di autoriciclaggio, truffa, false fatturazioni. Una indagine coordinata dalla Procura di Trapani, dal Procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dalla pm Rossana Penna e condotta dalle Fiamme Gialle. Una indagine sviluppatasi attorno alla gestione della società calcistica trapanese nel periodo in cui De Simone ne è stato presidente. Indagini accurate che hanno portato la Procura di Trapani a chiedere e ottenere dal gip Caterina Brignone una misura cautelare contro l’ex patron. Sotto sequestro è finita anche la sua società, la FM Service. Le indagini avrebbero appurato il suo tentativo di prosciugare le risorse economiche della società calcistica, una rilevante evasione dell’Iva, la gestione di alcune società, scatole vuote intestate a prestanome. De Simone che si presentava ancora oggi come un imprenditore solido e di sani principi. pronto a tornare a risollevare le sorti della squadra di calcio, lesto a tenere battaglia contro l’attuale proprietà, attivando procedimenti giudiziari, si è scoperto che in modo truffaldino aveva anche ottenuto il reddito di cittadinanza. De Simone quando apparve sulla scena trapanese dopo l’uscita di scena dell’armatore Morace, travolto anche lui da altre indagini giudiziarie, riuscì ad apparire quasi come un eroe, dando al Trapani Calcio le provviste economiche ed accompagnando la squadra al ritorno in serie B. E’ stato il patron tra marzo e giugno 2019, poi l’uscita di scena, sotto la spinta anche della tifoseria che non si fidava più di lui, il passaggio del testimone con il romano Giorgio Heller, la comparsa dell’Alivision del nuovo patron Fabio Petroni. Ma De Simone sul Trapani Calcio ha continuato a mantenere attenzione, quasi ripresentandosi nuovamente come salvatore della società che nonostante i grandi nomi di Alivision e Petroni non naviga in buone acque, tanto da non avere rispettato dei vincoli contrattuali che hanno portato la giustizia sportiva a infliggere, e confermare proprio oggi pomeriggio, la penalizzazione di due punti che ha condannato i granata al ritorno in serie C. La Procura ha anche indagato parecchio sui contenziosi accesi da De Simone contro la nuova proprietà, per il mancato pagamento di somme di denaro legate alla vendita della compagine calcistica. Le indagini che hanno portato all’arresto di De Simone risalgono al dicembre scorso. L’ex patron è accusato di avere sottratto con il sistema delle false fatturazioni oltre 200 mila euro al Trapani calcio, fatture false per servizi inesistenti. I finanzieri hanno anche contestato all’arrestato una evasione di Iva per 9 milioni di euro. Ciò che emerge è l’immagine di un imprenditore truffaldino, da una parte si presentava come un imprenditore solido e sano, dall’altra parte riusciva a farsi erogare il reddito di cittadinanza. Per quest’ultimo aspetto è stato denunciato per truffa. Il maggiore reato contestato è quello dell’autoriciclaggio: secondo la Finanza lui riuscì a suo tempo a rilevare il Trapani Calcio attraverso proventi illeciti provenienti dalle false fatturazioni ma anche per immettere nella società calcistica, attraverso la Fm Service, una somma pari a 149 mila euro , utile a rispettare gli impegni con la Federazione Gioco calcio, mantenere la permanenza in serie C, stagione calcistica quella conclusasi con De Simone con il ritorno in serie B. Per le Fiamme Gialle poi nel periodo in cui l’imprenditore avellinese è rimasto alla guida del Trapani Calcio, unico suo intento sarebbe stato quello di svuotarne le casse.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.