E’ l’ex direttore generale Rino Caruso. Una parte dell’indagine trasmessa ad Avellino
Nello stessa indagine che ha visto l’arresto dell’ex patron del Trapani Calcio, l’avellinese Maurizio De Simone, c’è un altro indagato. Si tratta di Rino Caruso, direttore generale della società granata in quei mesi, tra marzo e giugno 2019, in cui De Simone è stato amministratore delegato. Caruso è sotto inchiesta per appropriazione indebita riferita agli incassi maturati al botteghino durante le partite del Trapani calcio. Secondo la Guardia di Finanza, attraverso dei prestanome, De Simone avrebbe movimentato oltre 9 milioni di euro destinati al pagamento delle tasse e sottratti all’erario. Anche nei tre mesi ‘siciliani’ l’imprenditore avrebbe utilizzato la società sportiva per emettere delle false fatture, come nel caso della realizzazione di una “app” destinata ai tifosi, costata oltre 10 mila euro e mai realizzata. La parte delle indagini riguardante le accuse contro De Simone di false fatturazioni e dell’esistenza di una serie di società, scatole vuote, intestate a prestanome, è stata trasferita per competenza dalla Procura di Trapani a quella di Avellino. Le false fatturazioni riguardano per lo più servizi informatici mai resi dalla FM Service, società gestita dall’ex patron, e adesso sequestrata. Nel troncone investigativo rimasto a Trapani, De Simone è indagato per i reati di autoriciclaggio, appropriazione indebita in concorso, infedeltà patrimoniale, reati tributari come l’utilizzo e l’emissione di fatture, omessa dichiarazione.