Due emergenze da gestire

Toccherà alla Prefettura di Trapani occuparsi delle navi quarantena fatte fermare in rada. Naufragio tragico in Libia

E da questa mattina sono due le nave-quarantena ferme a Trapani nel tratto di mare di fronte la Torre di Ligny e davanti la costa nord segnata da ampi tratti di spiaggia libera e lidi balneari. Due navi, i traghetti “Azzurra” della Gnv e “Aurelia” della Snav, con a bordo i migranti sbarcati in diversi momenti a Lampedusa. Sono stati trasferiti sulle due navi, 602 nella prima, 250 nella seconda, per far trascorrere la quarantena, prima di decidere il loro destino. Sulla nave della Gnv sono circa una sessantina i migranti risultati positivi al Covid 19, dai 35 iniziali imbarcati a Lampedusa. Uno dei migranti è sbarcato per un episodio di autolesionismo. A terra è sceso anche il cuoco della Gnv perché risultato positivo al tampone. Sulla nave “Aurelia” invece i positivi sono 23. Se su “Azzurra” i migranti sono di diverse nazionalità, 500 tunisini gli altri provenienti da zone sub sahariane, sull'”Aurelia” i migranti sono tutti di nazionalità tunisina. Aumenta quindi il lavoro per Prefettura, Forze dell’ordine, Guardia Costiera, Asp e Protezione civile. Stamattina si è tenuta in Prefettura una lunga riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Intanto per definire i protocolli di sicurezza al porto. L'”Aurelia” dovrà fare la spola tra la zona di attracco in rada e il porto per operazioni di natura tecnica, carico di acqua e viveri, smaltimento rifiuti, come già fa da quando è arrivata in rada anche l'”Azzurra”. Ma nessuno potrà scendere a terra anche per l’ordinanza del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida che vieta ai migranti di poter lasciare le due navi. Ma ciò non di meno per ogni attracco delle due navi, all’incirca ogni tre giorni, in banchina dovranno schierarsi gli agenti di Polizia e Carabinieri, assieme agli operatori sanitari e della protezione civile, e per ogni evenienza anche i Vigili del Fuoco. In mare a vigilare sulle due navi sono la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera. Proprio per la decisione del Governo di dislocare a Trapani anche una seconda nave quarantena, il sindaco Tranchida ha diffuso una nota al vetriolo: “Lascia basiti apprendere la notizia dell’ennesimo arrivo di nave quarantena al porto di Trapani ..mentre non è dato ancora al momento capire, nella fase post quarantena, dove il governo intenda traferire i migranti della nave Azzurra risultati negativi al tampone. Ovvia e conseguente sarà l’ennesima ordinanza sindacale di divieto di sbarco, ma così comunque non può andare. Si ha l’impressione che il governo – al quale i sindaci e le parti socio-economiche del trapanese, denunciando ancora una volta la marginalizzazione territoriale per carenza di collegamenti infrastrutturali, hanno da mesi chiesto aiuto, anche valorizzando la destinazione covid free – sia invece proprio a corto d’idee: da un lato financo incapace di rimettere i voli della “partecipata” Alitalia a Birgi – migrati a Palermo e Catania – provi a adesso a rimediare per risollevare le sorti della destinazione turistica trapanese con i migranti, magari pensando di “risolvere” il problema di Lampedusa ..ma spostandolo su Trapani, al pari porto turistico. Non si comprende ancora perché non utilizzare porti con approdi militari?! Non pensi ancora il governo di considerare periferia del paese Trapani ed il territorio trapanese, anche perché la formazione culturale e sociale delle nostre comunità e si accogliente ed aperta, ma a tutto ci sta un limite e temo che la sottovalutazione del governo cominci a superarlo”. La quarantena sul traghetto “Aurelia” finirà all’incirca fra quindici giorni, lunedì prossimo invece sarà terminato il periodo di quarantena per i migranti sulla nave “Azzurra”. A quel punto scatteranno le procedure di identificazione. Per i tunisini l’unico destino è quello del rimpatrio, ma non si sa né come né quando e se sarà agevole, gli altri migranti provenienti dalle zone subsahariane è presumibile che facciano richiesta di asilo politico. Quella del 24 agosto sarà una data fatidica per vedere se regge il nuovo accordo stipulato dal nostro Governo con la Tunisia che fino a questo momento ha rifiutato i rimpatri. Intanto un nuovo naufragio in Libia. Almeno 45 i morti, tra i quali 5 minori, 37 i sopravvissuti. Il naufragio causato dallo scoppio del motore dell’imbarcazione risale allo scorso 17 agosto. la conferma è arrivata da Oism e Unhcr. I migranti si sono imbarcati su un gommone. Molti di loro provenivano da Senegal, Mali, Ciad e Ghana. Ma in mare in queste ore sono state segnalate altre imbarcazioni. Altri migranti che rischiano la vita in un mare dove resta gravemente assente ogni forma di soccorso. Ci dovrebbe essere il dispositivo Frontex, ma è insufficiente, se si pensa poi che lungo la costa trapanese Frontex ha assegnato un solo natante…un gommone fermo nel porto di Mazara. Evacuare i migranti tenuti reclusi nei “lager” libici è l’unica vera soluzione per sottrarli alla morte, per interrompere questa ecatombe che persiste nel mare Mediterraneo. Non basta sovvenzionare Tunisia e Libia per impedire le partenze, cosa che come si vede non viene impedita dalle autorità nord africane, vanno aperte vie legali e corridoi di ingresso negli Stati Europei. Mai dimenticare che molti dei migranti fuggono da povertà e guerre.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.