Alla ricerca del DNA. L’arresto di Bucaria, incidente probatorio per l’arma

Il gip del Tribunale di Trapani, giudice Samuele Corso, ha fissato per il 7 settembre una udienza di incidente probatorio, accogliendo la richiesta dei difensori dell’imprenditore Matteo Bucaria, arrestato con la pesante accusa di essere il mandante dell’agguato subito nel marzo 2013 da suo cognato Domenico Cuntuliano.

L’incidente probatorio riguarda l’affidamento di un incarico ad un perito nominato dal gip, per la ricerca di impronte digitali e Dna sull’arma fatta ora ritrovare dall’esecutore di quell’agguato, Gaspare Gervasi, in carcere già da 2013 , condannato in via definitiva a poco più di 12 anni di carcere. Gervasi ha indicato l’arma dicendo di averla usata per sparare a Cuntuliano e che questo fucile a canne mozze gli fu fornito da Bucaria, accusandolo in tal modo di essere il mandante dell’omicidio rimasto però tentato. Per la stessa data del 7 settembre è fissata udienza dinanzi al Tribunale del riesame dopo il ricorso contro la misura cautelare della detenzione in carcere applicata a Bucaria. A difendere Bucaria sono gli avvocati Giovanni Liotti e Sabina Bonfiglio. Bucaria ha sempre negato sia di aver voluto morto il cognato, sia di aver dato un’arma a Gervasi per commettere il delitto.

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