REGGIO CALABRIA. E’ stato revocato, questa mattina dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, il sequestro del complesso societario e delle quote dell’imprenditore alcamese, Andrea Amato, di 61 anni.
L’imprenditore è stato iscritto nel registro degli indagati tra nel corso della maxi operazione “WaterFront” eseguita il 28 Maggio 2020 dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura antimafia di Reggio Calabria. Sotto la lente d’ingrandimento della Procura distrettuale calabrese sono finiti 100 milioni di euro di appalti banditi con i fondi Po Fesr nella piana di Gioia Tauro. In totale 22 le gare di appalto che sarebbero state “truccate” e quindi “pilotate” per la loro assegnazione. L’accusa per Amato è quella di avere turbato, producendo a nome della propria impresa “Amato costruzioni srl, una offerta di comodo, ossia concordata, l’ esito di una gara di appalto per la realizzazione di una eliporto nel Comune di Polistena, a supporto del locale ospedale.
Durante l’operazione antimafia del 28 Maggio 2020, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, aveva emesso l’ordinanza con la quale veniva disposta l’applicazione nei confronti del sig. Amato Andrea della misura cautelare personale del divieto di esercitare attività imprenditoriale per 12 mesi; con la medesima ordinanza sopra richiamata, veniva disposto il sequestro preventivo delle quote sociali e dell’intero patrimonio aziendale della “Amato Costruzioni S.r.l.”.
Poche settimane dopo, grazie alla richiesta avanzata dall’ Avv. Vincenzo Abate, il Gip aveva revocato le ordinanze applicative delle misure cautelari in merito all’ esercizio dell’attività imprenditoriale per 12 mesi. Inoltre, annulava parzialmente il provvedimento impugnato, ordinando l’immediata restituzione all’Amato delle quote sociali a lui riferibili e dei conti correnti nella sua titolarità (ovvero il 25 %).
Oggi, il G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria – Dr.ssa S. Rachele, ha nuovamente accolto un’altra richiesta del legale dell’imprenditore alcamese, ottenendo la restituzione del complesso societario e patrimoniale della “Amato Costruzioni S.r.l.”. Con il medesimo provvedimento è stato contestualmente, disposto la revoca del sequestro delle quote societarie appartenenti ai germani Amato.
Accogliamo – commenta l’Avv. Abate – con viva soddisfazione la decisione Tribunale di Reggio Calabria, che certifica l’assenza dei presupposti che avevano determinato l’applicazione dell’originaria misura di sequestro preventivo. Si chiude finalmente così una fase cautelare complessa, in cui le criticità organizzative e imprenditoriali della società sono state numerose e, spesso, estremamente severe. Riteniamo, che questa ultima decisione, perfettamente in sintonia con le precedenti statuizioni del Tribunale del Riesame e del medesimo ufficio del G.I.P. che hanno via via sgretolato la teoria accusatoria della D.D.A. di Reggio Calabria, possa costituire un ulteriore passo in avanti verso l’acclaramento giudiziale dell’assoluta estraneità ai fatti da parte della “Amato Costruzione Srl” e del suo legale rappresentate.