Una giornata troppo infuocata

Rogo all’impianto di riciclaggio. Fiamme a lido Forgia: rischio evitato per le abitazioni. Fuoco anche a Selinunte

“Il fuoco causato dal caldo non esiste, di mezzo c’è sempre l’azione dell’uomo”. A parlare è un Vigile del Fuoco uno di quelli che ieri ha fatto parte degli equipaggi giunti per spegnere uno degli incendi che avrebbe potuto causare un gravissimo danno ambientale. Il rogo del quale parla è quello che ieri poco dopo le 11 ha colpito l’impianto di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani di contrada Belvedere, e che sorge alle porte di Trapani, e si trova a qualche chilometro in linea d’aria dall’abitato di Paceco. “Se non fosse stato – dice – per il pronto e deciso intervento delle squadre antincendio presenti nell’impianto saremmo stati davanti ad una catastrofe ambientale”.

Le fiamme secondo una prima ricostruzione sono partite da un campo di sterpaglie a ridosso dell’impianto, alimentate dal forte vento di scirocco con un balzo infuocato hanno subito raggiunto un capannone e poi un altro ancora, sollevando fiamme e una coltre di denso fumo grigio e nero, rendendo presto difficile respirare all’interno della struttura. Immediato è stato l’intervento di tre squadre dei Vigili del Fuoco del vicino Comando provinciale, alle quali si sono aggiunti rinforzi arrivati da Marsala, in totale nove automezzi. Nel tardo pomeriggio il fuoco è stato spento, mentre per fortuna non sono risultati allarmanti i dati sulla rilevazione della qualità dell’aria da parte dei tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente, allertati dal comando dei Vigili del Fuoco. Sul posto sino ad operazioni concluse sono rimasti l’ing. Ninni Romano, assessore all’Ecologia del Comune di Trapani e l’ing. Carlo Guarnotta, l’amministratore della società Trapani Servizi che gestisce l’impianto. “Il danno – dice – non è ancora calcolabile, grazie a dispositivi mobili la funzionalità non sarà interrotta, ma si è evitato il peggio”.

Ad andare a fuoco è stato in particolare il capannone dove erano accumulati i cumuli di rifiuti solidi urbani non pericolosi. L’impianto serve 90 Comuni a parte tutti quelli della provincia di Trapani anche Comuni delle vicine provincie. Cosa questa che ha allarmato l’assessore regionale all’Energia, Pierobon, che è finora l’unico a ipotizzare una matrice dolosa del rogo dell’impianto. Stamattina Pierobon sarà nell’impianto di Belvedere: “Ci siamo attivati immediatamente assieme al direttore Calogero Foti – ha detto Pierobon – per trovare soluzioni ed evitare che ci siano ripercussioni sul sistema a livello regionale. Sono in contatto con le Istituzioni e le forze dell’ordine. Vogliamo andare fino in fondo. Senza tirare conclusioni affrettate, prendiamo atto che ancora una volta, nel fine settimana, si verifica un incendio in un impianto di rifiuti. Da tempo abbiamo posto attenzione su questi fenomeni raccogliendo dei dati che stiamo approfondendo. Una cosa è certa, il governo Musumeci non arretrerà neanche un millimetro e andremo avanti con l’opera di riforma e riordino del settore”. Nessun altro si sbilancia sull’origine dolosa , i Vigili del Fuoco hanno eseguito alcuni accertamenti, indagano i carabinieri, però è a questo che si pensa. Potrebbe essersi trattata di una azione preordinata, il forte e caldo vento di scirocco ha dato un aiuto a chi ha messo in atto quello che potrebbe leggersi come un vero e proprio attentato. Se le fiamme avessero raggiunto il capannone con i rifiuti tossici, la plastica, si poteva diffondere una pericolosa nube tossica, mentre di fatto l’impianto sarebbe stato reso inutilizzabile. Pochi giorni prima il guasto provocato alla condotta idrica di Bresciana, che ha assetato la città per giorni, e dove le autobotti dei privati si sono viste in città come mai prima, adesso anche questo incendio. Bloccare l’impianto sarebbe significato rendere Trapani, e non solo, un immondezzaio a cielo aperto.

E che il fuoco non si autoalimenta lo dimostrerebbe l’arresto, per adesso non ancora confermato, di un padtorebda parte delle forze dell’ordine. Questo per un altro grave incendio che si è sviluppato nelle stesse ore in cui i Vigili del Fuoco erano praticamente tutti impegnati a circoscrivere e spegnere le fiamme nell’impianto di contrada Belvedere. L’arrestato sarebbe il piromane, o uno dei piromani, che hanno dato fuoco a canneti e vegetazione nella zona compresa tra Lido Valderice e Rio Forgia. Il rogo ha sopratutto interessato quest’ultima zona, le alte fiamme sono arrivate a ridosso di alcune abitazioni di villeggiatura della zona. All’opera in questo caso la Guardia Forestale, alcuni volontari appartenenti ad associazioni, come la SOS Valderice, a dare aiuto le autobotti messe a disposizione dal Comune di Valderice. Risolutivo poi l’intervento di un elicottero del servizio Forestale che ha fatto numerosi lanci sulla zona, spegnendo alle fine le fiamme quando erano diventate parecchio pericolose anche per gli uomini della Forestale impiegati nell’azione anti incendio. Giornata infuocata quella di ieri. Le temperature si sono alzate per il forte vento che ha soffiato da sud e che si prevede continuerà a soffiare anche oggi. La Protezione civile regionale già da venerdì aveva diffuso per la Sicilia Occidentale l’allarme rosso. Giornata infuocata che ha visto le fiamme svilupparsi anche all’interno dell’area archeologica di Selinunte. Fiamme che si sono alzate proprio all’interno dell’area archeologica e affrontate dal personale assieme ai Vigili del Fuoco e alla Forestale, mentre veniva fatto arrivare anche un Canadair. Ci sono stati momenti concitati perché alcuni visitatori presenti nel parco si sono ritrovati a poca distanza delle fiamme, sono stati fatti evacuare, tutti per fortuna incolumi. Tre episodi gravissimi che potevano avere conseguenze ancora più gravi, per le cose e le persone. Tutta colpa del gran caldo? Pensiamo proprio di no.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.