Operazione Aegades: chiuso il troncone sulle cosiddette “stabilizzazioni pilotate”, richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di Trapani, l’ex sindaco di Favignana, Pagoto, ed altre quattro persone
Palazzi della politica e della pubblica amministrazione ancora in subbuglio. Ancora una volta la magistratura punta il dito contro pubblici amministratori e funzionari. Un troncone dell’operazione “Aegades” è stato chiuso dalla Procura di Trapani con sei richieste di rinvio a giudizio. Si tratta di una appendice dell’indagine principale, che vide finire ai domiciliari l’allora sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, e il comandante della Polizia Municipale Filippo Oliveri. Questo capitolo d’indagine che vede coinvolte oltre a loro altre tre persone, riguarda alcune procedure di stabilizzazione che furono pilotate questo almeno secondo il rapporto investigativo consegnato dalla Guardia di Finanza alla magistratura trapanese. I pm Matteo Delpini e Rosanna Penna hanno chiesto infatti il processo per Pagoto e per l’attuale sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida. La loro imputazione è di falso e turbata libertà del procedimento. Le stesse imputazioni per gli altri indagati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio che sono oltre a Filippo Oliveri anche Patrizia Salerno, Vincenzo Barone e Leonardo Di Benedetto, tutti pubblici funzionari. L’indagine riguarda due diversi aspetti. Intanto il percorso di stabilizzazione, secondo i pm privilegiato, di personale transitato nel tempo dal Comune di Erice, all’epoca in cui sindaco era Tranchida, a Favignana, stabilizzato alle dipendenze del Comune delle Egadi con una serie di modifiche ad hoc del piano triennale di fabbisogno del personale, e destinato a transitare al Comune di Trapani, dove nel frattempo Tranchida è stato eletto sindaco. Insomma per la Procura un “patto” tra i due sindaci per favorire due pubblici dipendenti, “atti strumentalmente adottati” scrivono i pm nella loro richiesta di rinvio a giudizio. Responsabilità penali la Procura contesta ai componenti della commissione esaminatrice nominata per le stabilizzazioni, e cioè il comandante dei Vigili urbani di Favignana Filippo Oliveri ed i funzionari Vincenzo Barone e Patrizia Salerno. Altro aspetto di questo capitolo investigativo di “Aegades” riguarda il dirigente comunale Leonardo Di Benedetto: è incolpato di avere predisposto un bando misurato addosso ad altri quattro stabilizzati del Comune di Favignana, sebbene, hanno osservato i pm, nessuno di loro avesse mai rivestito per intero ruoli nella pubblica amministrazione del Comune, erano stati solo per un periodo alle dipendenze dell’Area Marina Protetta delle Egadi. Nel calcolo dell’anzianità di carriera, al fine di acquisire punteggio per avanzare in graduatoria, sarebbe stato compreso il periodo di loro appartenenza all’Area Marina Protetta, cosa che secondo le Fiamme Gialle non poteva essere fatta. La Procura di Trapani ritiene di avere rilevato condotte in violazione delle norme, in particolare per quanto riguarda la certificazione rilasciata al personale stabilizzato, contenente secondo i magistrati evidenti falsi. La richiesta è stata inviata dalla Procura al giudice delle udienze preliminari che adesso dovrà fissare la data dell’udienza per decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio.