La Polizia Penitenziaria sollecita Razza sulla fornitura di tamponi rapidi

“Illustre Provveditore, giorno 17 settembre una delegazione sindacale della UILPA Polizia Penitenziaria della Sicilia capitanata dallo scrivente, è stata ricevuta dall’Illustre Assessore Regionale alla Salute Avvocato Ruggero Razza, per la delicatissima questione che investiva ed investe attualmente la Polizia Penitenziaria ed i lavoratori delle Funzioni Centrali che operano all’interno delle carceri (e nei servizi di traduzioni dei detenuti) a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19”. Così l’incipit di un documento della UILPA in riferimento alla fornitura di tamponi rapidi per la Polizia Penitenziaria e nel quale si sollecita la fornitura di questi, e continua:
“In Lui abbiamo trovato un interlocutore disponibile, attento ma anche è soprattutto determinato nell’agire senza indugi e/o tentennamenti, infatti ha assicurato nell’immediatezza una fornitura di tamponi rapidi da destinare al personale della Polizia Penitenziaria che opera nell’isola.
Infatti dopo un momento di stasi, il 2 ottobre u.s. chi scrive ha sollecitato l’approvvigionamento dei tamponi rapidi per tutti i lavoratori delle carceri per assicurare la diagnosi veloce dell’eventuale positività al Covid 19.
Dopo questa sollecitazione, sabato 3 ottobre ne sono stati distribuiti quasi 5.000, ma ad oggi purtroppo aspettiamo ulteriori disposizioni da parte della S.V.
Pertanto premesso, considerato che abbiamo saputo di una recrudescenza della possibilità di contagi tra il personale di Polizia Penitenziaria, si invita la S.V a dare immediate indicazioni, unitamente agli organismi sanitari preposti affinché al personale di Polizia Penitenziaria venga garantita la diagnosi del Covid-19 per evitare che i ritardi possano generare focolai di contagio poi difficilmente gestibili.
Alle articolazioni centrali e periferiche del DAP e del DGMC si invia per opportuna notizia, per le celeri iniziative concernenti la situazione, informandoli che in periferia i possibili contagi stanno generando da parte delle direzioni, rigurgiti di omertà a limite dell’indecenza, considerato che taluni lavoratori pare siano stati redarguiti pesantemente
nell’avvisare le rappresentanze sindacali, quando invece è necessario una capillare informazione tra tutto il personale per intuire una tracciabilità di un presumibile contagio per mettere in campo le modalità di profilassi”.

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