Braccio di ferro su Erice

Caso “parcheggi”: Il Tribunale del riesame boccia l’indagine della Procura, il pm va in Cassazione mentre cerca nuove prove

Sono state depositate le motivazioni con le quali lo scorso settembre il Tribunale del riesame di Palermo ha revocato l’ordinanza del gip, giudice Brignone, con la quale fu applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora alla sindaca di Erice Daniela Toscano, difesa dall’avv. Giuseppe Rando. Si tratta dell’ordinanza conseguente alla richiesta di misura cautelare proposta al gip della Procura di Trapani, pm Franco Belvisi, relativa all’indagine condotta dai Carabinieri (nella indagine sono transitate alcune informative della Digos della Questura di Trapani) e coordinata dalla Procura di Trapani nell’ambito del cosiddetto scandalo dei parcheggi. La sindaca Toscano si è ritrovata indagata per abuso d’ufficio, diffamazione e calunnia a proposito dell’autorizzazione rilasciata nel 2018 ad una società, la Agir service, per la gestione a parcheggio di un’area privata nella zona balneare di San Giuliano. L’ipotesi di accusa, riportata nell’ordinanza del gip, quella che la Toscano da sindaca di Erice avrebbe favorito questa società perché socio occulto sarebbe stato il fratello, l’avv. Massimo Toscano Pecorella, consigliere comunale a Trapani, sotto inchiesta per abuso. Anche l’avv. Toscano ha subito la medesima misura cautelare applicata alla sorella e anche per lui il Tribunale del riesame accogliendo il ricorso della sua difesa revocò l’ordinanza del gip. Come già era stato scritto dai giudici del riesame per l’avv. Toscano Pecorella, anche per la sindaca di Erice la decisione assunta dal Tribunale del riesame ha bocciato l’ordinanza e quindi l’indagine coordinata dal pm Franco Belvisi. Ancora ieri il Tribunale del riesame è stato alle prese con il “caso parcheggi” dopo il ricorso che la Procura ha pure presentato contro l’ordinanza del gip Brignone: la Procura infatti ha insistito nel chiedere, come già aveva proposto al gip, gli arresti domiciliari per i fratelli Toscano. Alla luce delle precedenti pronunce, i giudici hanno però respinto il ricorso del pm Belvisi. Niente arresti domiciliari e niente misure cautelari, per una indagine che adesso sembra tutta da riscrivere. La Procura, che intanto ha notificato lo scorso luglio l’avviso di conclusione delle indagini ai fratelli Toscano, al funzionario comunale Isidoro Caruso, per false dichiarazioni al pm, e a Francesco Paolo Rallo, marito della sindaca, ancora oggi sottoposto al divieto di avvicinamento alla presunta persona offesa, indagato per atti persecutori, non sembra prossima a chiedere il rinvio a giudicio e si sta muovendo su due fronti: dopo la nuova pronuncia sfavorevole del Tribunale del riesame, il pm Belvisi sembra intenzionato a non mollare, e pare sia pronto a ricorrere in Cassazione; altro aspetto quello di un nuovo capitolo dell’istruttoria, attraverso gli esami informatici su computer e telefonini sequestrati al momento della esecuzione della misura cautelare. La Procura è alla ricerca di ulteriori prove. Non c’è dubbio che quello in corso è un vero e proprio braccio di ferro tra accusa e difese, anche se allo stato sono state le difese ad avere ottenuto ragione. Severo èp stato infatti il giudizio dei giudici del riesame contro le mosse della Procura e del gip: “le argomentazioni esposte dal gip sui gravi indizi di colpevolezza non sono condivisibili”, “prove non convincenti” hanno scritto nelle loro ultime motivazioni. I giudici si soffermano parecchio su diversi passaggi dell’indagine, riconoscendo l’inesistenza di “ingiusto vantaggio” e di illeciti commessi nel rilascio dell’autorizzazione alla Agir service, anzi nel rilascio di quella autorizzazione il Tribunale del riesame ha riconosciuto l’esistenza di un preciso “interesse pubblico” e la “inesistenza di strumentalizzazioni ai fini privati”. Il Tribunale del riesame ricostruisce tutti i passaggi della pratica amministrativa escludendo ogni genere di vantaggi e in quest’ambito è stata presa in considerazione una informativa della Digos nella quale si è esclusa la natura ingiusta del vantaggio a favore della Agir service. La inesistenza poi ad avviso dei giudici di “gravi indizi” a proposito del presunto “sistema di gestione dissennato e clientelare” imposto dalla sindaca agli affari pubblici dell’amministrazione comunale, ha provocato il venir meno dell’ipotesi di calunnia a carico dalla sindaca Toscano. Parte offesa per la Procura era l’ex consigliere comunale Luigi Manuguerra, morto di recente. Manuguerra, il cui figlio Alessandro siede oggi in Consiglio comunale, i nomi di padre e figlio sono indicati in una informativa antimafia della Squadra Mobile, nel corso di una intervista aveva frontalmente attaccato la prima cittadina di Erice, accusandola di gravi malefatte, proprio a proposito del caso parcheggi, ancora prima che arrivasse il provvedimento giudiziario: ragionevole, per i giudici del riesame la reazione della Toscano che presentò contro Manuguerra una denuncia per diffamazione. Non denunciò Manuguerra sapendo, come ha sostenuto la Procura, che lo stesso diceva il vero. Allo stato semmai sarebbero state le affermazioni di Manuguerra ad essere state calunniose contro la Toscano e non il contrario. Fin qui la pronuncia dei giudici del riesame, per intero favorevole alla sindaca di Erice. La Toscano intanto si ritrova tra le mani il caso delle dimissioni della segretaria cittadina del Pd, Mariella Barraco. Dimissioni che si inseriscono all’interno di un altro braccio di ferro, tutto politico, tra chi in particolare dentro i “dem” sono per le dimissioni dell’amministrazione e chi invece ritiene che visto l’evolversi delle indagini, la sindaca può continuare nel proprio mandato. Le dimissioni della Barraco segnano la rottura di quel patto unitario tra le due correnti del Pd trapanese, da una parte quelli che sostengono il segretario provinciale Venuti e dall’altra parte la cordata “base riformista” alla quale fa riferimento la presidente provinciale Valentina Villabuona. Ad attaccare duro è proprio “base riformista”, a favore dell’uscita di scena della prima cittadina di Erice. Ipotesi che invece trova piuttosto tiepido il segretario provinciale Venuti. Se l’inchiesta giudiziaria va avanti in mezzo ai tanti ostacoli posti dai giudici del riesame, la situazione politica diventa incandescente. E nelle prossime ore sembra sia in arrivo un rimpasto di Giunta ad Erice.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.