Plasma Iperimmune, raccolta attiva anche a Trapani. Cosa c’è da sapere

Attivato anche presso l’Asp di Trapani il servizio di raccolta del plasma Iperimmune per curare i pazienti affetti dal Covid-19. Ecco come e dove donare il plasma

TRAPANI. In Sicilia sono stati attivati otto centri per la raccolta del plasma iperimmune, tra questi anche Trapani potrà raccogliere il plasma per la cura del Covid-19. L’Asp di Trapani, infatti, è stata autorizzati dal Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’ assessorato regionale della Salute per effettuare il servizio trasfusionale. Si tratta di una cura ancora in fase sperimentale, ma ha già prodotto risultati positivi.

Cos’è il plasma iperimmune

“La terapia con plasma da convalescenti – si legge sul sito del Ministero della Salute – prevede il prelievo del plasma da persone guarite dal Covid-19 e la sua successiva somministrazione (dopo una serie di test di laboratorio, anche per quantizzare i livelli di anticorpi “neutralizzanti”, e procedure volte a garantirne il più elevato livello di sicurezza per il ricevente) a pazienti affetti da COVID-19 come mezzo per trasferire questi anticorpi anti-SARS-Cov-2, sviluppati dai pazienti guariti, a quelli con infezione in atto. Gli anticorpi (immunoglobuline) sono proteine coinvolte nella risposta immunitaria che vengono prodotte dai linfociti B in risposta ad una infezione e ‘aiutano’ il paziente a combattere l’agente patogeno (ad esempio un virus) andandosi a legare ad esso e “neutralizzandolo”. Tale meccanismo d’azione si pensa possa essere efficace nei confronti del SARS-COV-2, favorendo il miglioramento delle condizioni cliniche e la guarigione dei pazienti”.

Il plasma iperimmune dei pazienti guariti dal virus che sviluppano anticorpi, quindi, è utile a neutralizzare il virus e a ridurne la carica virale. La cura, già usata in altre parti d’Italia e sperimentata a livello internazionale, da pochi giorni è stata applicata anche in Sicilia su alcuni pazienti della provincia etnea affetti da Covid-19. L’utilizzo del plasma iperimmune, in questi mesi di utilizzo in diversi centri d’Italia, soprattutto in Lombardia e in Veneto, si è rivelato molto efficace nei pazienti ricoverati con sintomi da Covid-19.

Il protocollo Tsunami

La sperimentazione nazionale capofila per la sperimentazione per la terapia del plasma iperimmune, è stata ideata da uno studio dell’Università di Pisa e prende il nome di protocollo Tsunami (acronimo di TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS.CoV2). Su indicazione del Ministero della Salute, Aifa e Iss lo scorso maggio è stata autorizzata la sperimentazione su tutto il territorio nazionale.

Spostamento consentito per la donazione

La raccolta di sangue e di plasma, come specificato in una nota del Ministero della Salute, rientrano tra le cosiddette “situazioni di necessità” citate dal DPCM dello scorso 4 novembre. Sono consentiti, quindi, ai donatori gli spostamenti, all’interno e all’esterno del territorio per cui esistono limitazioni di movimento, se si tratta di spostamenti da e verso i servizi trasfusionali. Per questo motivo basta compilare l’autocertificazione per recarsi nei centri indicati per la raccolta del plasma iperimmune.

Chi può donare plasma iperimmune

Possono donare tutti, uomini e donne (che non abbiano avuto gravidanze portate a termine) di età compresa tra 18 e 60 anni e ricoverati con diagnosi di Covid-19 dopo 14 giorni dal tampone negativo. Per il resto sono validi tutti i requisiti della normale donazione del sangue. In ogni caso la valutazione spetta sempre ai medici incaricati del prelievo del plasma.

Dove e come donare

La medicina trasfusionale dell’Asp di Trapani è stata individuata dalla Regione tra i centri che possono raccogliere il plasma iperimmune per curare i malati di Covid-19. “Chi fosse interessato, evitando di intasare il numero delle urgenze, – spiegano dall’Asp di Trapani – per informazioni può inviare una mail a medicinatrasfusionale.trapani@asptrapani.it per essere ricontattato. Oppure chiamare al seguente numero: 0923-809166“.

“Straordinaria partecipazione dei siciliani”

Tutti i Centri trasfusionali della rete sanitaria siciliana possono raccogliere plasma iperimmune ad uso compassionevole da destinare al trattamento di pazienti affetti da Covid-19. Lo ha stabilito oggi l’assessorato regionale alla Salute anche dopo un confronto con il Centro nazionale sangue, considerata la recrudescenza dell’emergenza pandemica su tutto il territorio nazionale.

Va ricordato che, alla fine della scorsa primavera, la Regione Siciliana ha aderito al protocollo “Tsunami study” – nato sotto l’egida dell’Iss e dell’Aifa – individuando da subito otto strutture trasfusionali e inserendole nel gruppo nazionale dei trials clinici. Si tratta dei Policlinici di Palermo e Catania, delle Asp di Ragusa, Trapani e Caltanissetta e delle Aziende ospedaliere Garibaldi (Ct), Papardo (Me) e Villa Sofia-Cervello (Pa), già in possesso dei requisiti specifici previsti dalle Linee guida per la produzione del plasma iperimmune anti Sars-Cov2 e collegati alle Unità cliniche di trattamento dei pazienti affetti da Covid-19.

“Stiamo assistendo – afferma il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – a una straordinaria partecipazione dei siciliani alla donazione del plasma iperimmune per aiutare chi è ancora affetto da Covid-19. È uno dei processi in atto per tentare di combattere questo nemico invisibile. Noi ci siamo mossi già in primavera aderendo al progetto nazionale e adesso allarghiamo ulteriormente la capacità di raccolta. Sinceramente non sono sorpreso dalla risposta dei cittadini perché, come sempre, quando necessario, la Sicilia è presente”.

Proprio per le caratteristiche di “iperimmunità” del plasma richiesto, non tutti i soggetti già affetti da Covid-19 possono donare. Occorre, infatti, che il plasma abbia una massiccia presenza di anticorpi neutralizzanti: il titolo infatti dovrà risultare, sulla base degli opportuni “test di neutralizzazione”, superiore a 1:160. Per donare è necessario inoltre essere guariti dal Covid da almeno 14 giorni e deve essere comprovata la negatività del donatore attraverso un tampone molecolare già effettuato

Fonti: Ministero Salute, Aifa, Regione Siciliana, Regione Toscana, Regione Lombardia, Asp Trapani, Università di Pisa.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.