“Musumeci non ha più scuse. La Commissione Europea ha appena confermato che tocca alla Regione Siciliana provvedere alle aziende agricole sostenibili rimaste fuori dal finanziamento per i metodi di gestione ecosostenibili. Musumeci sappia che la scusa ‘l’Europa non vuole’ non regge più. Si assuma le sue responsabilità, faccia qualcosa e la faccia in fretta”.
A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Corrao rispetto a quanto emerge dalle notizie dell’ultima ora sull’agricoltura siciliana arrivate da Bruxelles. I funzionari della DG Agri rispondono all’europarlamentare Ignazio Corrao e al deputato nazionale Antonio Lombardo riguardo alla vicenda delle aziende agricole siciliane ecosostenibili non finanziate dalla misura 10.1.b del PSR Sicilia.
“Circa 4.000 aziende agricole siciliane – spiega Corrao – in possesso dei requisiti del bando 10.1.b, pur essendo state dichiarate ammissibili, non hanno percepito alcuna somma anche se hanno eseguito interventi e spese previste dalla misura. Un grave danno per tutte quelle aziende che si sono impegnate a garantire metodi di coltivazione ecosostenibili e che andrebbero sostenute, non messe in ulteriore difficoltà. La Regione Siciliana se ne lava le mani e per questo abbiamo sottoposto la questione non sono al Governo, ma anche alla Commissione Europea”.
“Le regole sono chiare – sottolineano Corrao e Lombardo -. Come la Commissione ci conferma, deve essere la Regione Siciliana a proporre la modifica per far arrivare l’ulteriore finanziamento alle aziende agricole siciliane rimaste fuori dai contributi 10.1 per i metodi di gestione ecosostenibili. Il regolamento 1305/2013 consente agli Stati membri di fornire ulteriore finanziamento nazionale in qualsiasi momento durante il periodo di programmazione in aggiunta ai fondi UE e nazionali già a disposizione. Nel contesto della gestione concorrente del Fondo europeo agricolo per le zone rurali Sviluppo (FEASR), spetta alla Regione Sicilia gestire il programma e valutare se sia opportuno proporre una modifica del programma. La soluzione è in mano a Musumeci e a nessun’altro, a differenza di quanto affermava il governo regionale nei mesi scorsi, ovvero che la possibilità di eseguire questo pagamento era rimessa alla volontà dell’Unione Europea”- concludono.