ROMA. “Il Gruppo del Partito Democratico alla Camera ha votato sì alla questione di fiducia posta dal Governo sul decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e sicurezza, e lo ha fatto in modo convinto per coerenza al programma di governo e per mantenere fede ad un impegno solenne che tra questi banchi ognuno di noi ha assunto anzitutto con la propria coscienza. Abbiamo votato sì per ridare al nostro Paese il suo volto umano e per lasciarci alle spalle un periodo di assurde contrapposizioni tra diritti e valori fondamentali quali quello della vita, della sicurezza e della salute. Un sì per superare quelle inaccettabili semplificazioni concettuali che hanno visto diventare, senza alcuna distinzione, bambine, donne e uomini che fuggono da guerre, torture e carestie, pericolosi invasori della nazione, portatori di malattia e delinquenza”. Così il deputato siciliano Dem Carmelo Miceli, responsabile sicurezza del Partito Democratico e relatore del Decreto Immigrazione alla Camera.
“Dal controllo chiacchierato a quello reale, – continua il parlamentare Miceli – è questo quello che si realizza con il decreto Immigrazione. Prevedere che la quota massima di migranti ammissibili in Italia per motivi di lavoro possa essere stabilita in qualsiasi momento dell’anno significa consentire all’esecutivo di potere abbassare tale quota in qualsiasi momento in ragione di sopravvenute e imprevedibili esigenze. Al di là di mistificazioni, inoltre, il divieto di transito e sosta impartito ad una nave per ragioni di ordine e sicurezza, infatti, non solo resta, ma torna ad essere un reato penale e non più una mera sanzione amministrativa. L’approvazione del provvedimento costituisce solo il primo passo verso il ritorno ad un metodo serio e responsabile di affrontare i flussi migratori, tenendo insieme politica estera, comunitaria e interna, per un approccio sistemico rispetto ad un fenomeno complesso e alla pandemia da Covid, che stanno condizionando e condizioneranno a lungo la vita del nostro pianeta. Anche perché la politica dei cosiddetti porti chiusi non ha arrestato i flussi migratori”.
“Con questo decreto, – conclude Miceli – si vuole contrastare la contrapposizione tra sicurezza e immigrazione figlia di un disegno politico lucido e perverso che vuole far identificare il diverso con il nemico. Salvini e la Lega adesso smettano di fare il disco rotto. Prendano atto di ciò che è già successo, elaborino il lutto e vadano avanti. E soprattutto prendano coscienza del fatto che l’ultima cosa di cui hanno bisogno gli italiani in questo momento è una opposizione che impedisce al Parlamento di occuparsi di lavoro e salute, tenendolo bloccato giorno e notte in Aula con l’ostruzionismo su ordini del giorno ad un decreto su cui la maggioranza ha già confermato la fiducia al Governo”.