Molti lo chiamavano pazzo e lo deridevano, si sentivano furbi loro, ma non capivano che quell’uomo li prendeva in giro senza che se ne accorgessero, semplicemente con un sorriso. Stiamo parlando di Filippo Mirrione, che ieri è volato in cielo lasciando un vuoto, perché persona conosciutissima in città e che ha caratterizzato l’infanzia di molti, ma anche fino alla sua dipartita quella di intere generazioni. Filippo non era un intellettuale o uno scienziato, per alcuni era un “personaggio”, invece per chi si soffermava a parlare seriamente con lui era un uomo con un cervello ben funzionante, che prendeva in giro tutti e la vita con le sue frasi simbolo e il suo sorriso.
Filippo viveva di elemosina, lo si trovava davanti le chiese e nelle piazze, non solo alcamesi, infatti non era raro incontrarlo per esempio a Roma, dove faceva finta di essere mutilato, aveva capito prima di tv e scienziati della comunicazione che “il pianto” smuoveva cuori e portafogli, altro che “C’è posta per te” e simili.
Che dire, vogliamo chiudere con un pensiero: Immagino lui uscire da una via ed io che gli dico: Filì dicevano che eri morto? Lui: Minchia Babbi. RIP Filippo
Il funerale di Filippo Mirrione sarà celebrato oggi 17 dicembre 2020 alle ore 16:30 presso la parrocchia Gesù Cristo Redentore in Alcamo