Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl Trapani: “Evento atteso da tempo. Adesso al lavoro per la restante parte dei precari”
CASTELVETRANO. “Finalmente il Comune di Castelvetrano rappresentato dal Sindaco Alfano, dopo le reiterate promesse non mantenute dalle precedenti amministrazioni e la collaborazione non esaustiva dei responsabili pro-tempore del settore del Personale, ha avviato il percorso definitivo per giungere, nonostante le notevoli difficoltà legate al processo di riequilibrio finanziario derivante dalla dichiarazione di dissesto dell’Ente, alla stabilizzazione auspicata del personale precario impegnato da diversi anni nello svolgimento dei servizi essenziali alla comunità locale”.
I rappresentanti di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl Trapani Enzo Milazzo, Rosario Genco e Giorgio Macaddino commentano così l’avvio del processo di stabilizzazione del personale precario del comune di Castelvetrano, con l’adozione di specifiche deliberazioni di Giunta Municipale, da trasmettere alla competente commissione presso il Ministero dell’Interno (Cosfel).
“Un processo amministrativo – aggiungono – attivato in piena sintonia tra gli organi di governo e burocratici del Comune di Castelvetrano, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil che hanno ritenuto di esprimere, nell’interesse di tutta la platea dei lavoratori, parere favorevole alla proposta dell’Amministrazione al fine esclusivo di dare corso, dopo decenni, alla stabilizzazione del precariato presso il Comune di Castelvetrano ed evitare l’arresto del procedimento amministrativo con conseguenze deleterie per tutti i lavoratori. Il processo di stabilizzazione – spiegano – è stato attivato fermo restando l’impegno assunto dall’Amministrazione di intraprendere qualsiasi iniziativa volta a completare la stabilizzazione di tutti i dipendenti a tempo determinato compresi quelli che, per effetto dell’obbligo di legge di rispetto dei parametri rapporto popolazione/organico, rimarranno temporaneamente esclusi. Dispiace pertanto rilevare – concludono i sindacalisti – che purtroppo qualche rappresentante di un’organizzazione sindacale autonoma, non particolarmente sensibile agli effettivi interessi dei lavoratori, ha cercato di creare una inutile e sterile contrapposizione tra il personale a tempo determinato in base alla categoria di appartenenza”.