Un no deciso sui social e da vari esponenti politici siciliani di diverso orientamento alle quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare. C’è anche chi ha presentato una petizione per dire NO
Sette le regioni in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. Sono Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Sin da subito nella nostra Regione si sono elevati a gran voce i no a questa possibilità sia sui social sia nel campo politico e c’è chi ha già presentato una petizione in riferimento in particolare alle località della provincia di Trapani, Calatafimi-Segesta e Fulgatore.
“Quest’area della Sicilia – si legge nella petizione – è ritenuta, a ragione, una delle zone più pregiate dal punto di vista paesaggistico, turistico, archeologico e agricolo.
Ipotizzare di associare questi luoghi ad un deposito di stoccaggio di rifiuti radioattivi appare grave e conseguenza di una valutazione superficiale e approssimativa“.
“Alla luce di queste considerazioni – continua la petizione – chiediamo che il piano (Cnapi) della Sogin venga rivisto e che i siti di Fulgatore e di Calatafimi-Segesta vengano ritenuti non idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Interpretiamo in questo modo il sentimento prevalente della popolazione trapanese e delle amministrazioni comunali interessate, tutte schierate contro questa nefasta ipotesi, che rischierebbe di pregiudicare lo sviluppo economico legato al turismo, alla cultura, all’ambiente, all’agricoltura del nostro territorio”. I promotori ci hanno inviato il link dove si può firmare la petizione “Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani”.
Questa iniziativa si aggiunge alle varie prese di posizioni sia sui social, dove è chiara la preoccupazione e la contrarietà e si può notare anche post di personalità politiche, a vari livelli e di diverso colore politico, del mondo della cultura, della scuola e semplici cittadini.
Sempre dal campo politico si è espresso l’Assessore regionale all’Ambiente Alberto Pierobon che ha affermato: “Ritengo che la Sicilia abbia già dato tanto dal punto di vista ambientale e che individuare strutture del genere nell’Isola non sia per niente opportuno per tante motivazioni che faremo valere“.
Dal territorio si fanno sentire sempre più i no e vi rimandiamo al nostro articolo che racchiude tutte le prese di posizione a noi pervenute “No al depositio di rifiuti radioattivi in Sicilia. Le reazioni”