Poche persone causa pandemia nel ricordo commosso del Presidente dalle “carte in regola”. Quest’anno nessuna visita del Capo dello Stato. Un minuto di silenzio per ricordare Piersanti Mattarella, ucciso 41 anni fa. Un’omicidio ancora avvolto nel mistero, ma le indagini seguono ancora la “pista nera”. FOTO
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Quarantuno anni dopo l’uccisione del Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, la città di Castellammare ricorda il suo cittadino più illustre ucciso il 6 gennaio 1980 a Palermo. Come ogni anno, l’Amministrazione Comunale ha deposto una corona di fiori sulla tomba di Piersanti nella chiesetta del Cimitero Comunale. Quest’anno a causa delle restrizioni per la pandemia causata dal Covid-19, è stata organizzato un momento di ricordo sobrio, privato, aperto soltanto alle istituzioni locali. Presenti, oltre al Sindaco Nicola Rizzo e al Vice Giuseppe Cruciata, anche il Presidente del Consiglio Mario Di Filippi e alcuni consiglieri comunali. Presenti anche alcuni rappresentanti delle Forze dell’ordine: Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale e Guardia di Finanza. Il piccolo corteo dall’ingresso del cimitero ha raggiunto la tomba di Piersanti. A celebrare la funzione Monsignor Ludovico Puma.
“Ci siamo riuniti davanti alla tomba dell’indimenticabile e amatissimo Presidente Piersanti Mattarella per ricordare e celebrare il Suo martirio avvenuto 41 anni fa, nel momento in cui usciva da casa per andare a messa in questo giorno dell’Epifania: il martirio di un uomo e di un cristiano che ha fatto della lotta per la giustizia, la legalità, la libertà e la democrazia” il codice della propria vita e della sua testimonianza di fede”. Con queste parole Monsignor Ludovico Puma ha celebrato un piccolo e commosso momento di preghiera per Piersanti Mattarella.
Il Sindaco di Castellammare Nicola Rizzo ha deciso di ricordare Piersanti Mattarella con un minuto di silenzio per “le vicende che in questo periodo stanno interessando la città”. “In questo anno molto particolare per le vicende che interessano la nostra città, ritengo che il modo migliore per ricordare la figura di Piersanti Mattarella sia con un minuto di silenzio”. Il Sindaco Rizzo non ha aggiunto altro. Il riferimento è all’operazione antimafia “Cutrara” che lo vede indagato per favoreggiamento reale con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa.
A Piersanti Mattarella in città sono state intitolate una scuola e l’aula consiliare, ma manca ancora una via. I ragazzi di “Libera” dal 2011 hanno intitolato il presidio proprio al Presidente Mattarella, portando il suo ricordo nelle scuole e tra i giovani. Tante le iniziative organizzate l’anno scorso in occasione del 40° anniversario della sua uccisione. Assente quest’anno il fratello Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica. A causa della pandemia il Capo dello Stato non ha fatto la sua consueta visita al cimitero di Castellammare per ricordare il fratello e i proprio cari.
In mattinata anche sul luogo dell’uccisione, in via Libertà a Palermo, è stata deposta una corona floreale dal governo Musumeci a fianco della lapide alla memoria di Piersanti Mattarella. A rendere omaggio al presidente della Regione ucciso 41 anni fa, questa mattina si è recato, in rappresentanza del governo, il vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao.
Misteri sull’uccisione
Il Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella fu ucciso a Palermo, nella centralissima via Libertà, il 6 gennaio 1980, mentre si recava alla messa insieme alla moglie Irma Chiazzese e ai figli. Ad estrarlo dall’auto crivellata dai colpi il fratello Sergio.
Secondo il Giudice Istruttore Giovanni Falcone Mattarella fu ucciso da neofascisti per uno scambio di “servizi” tra Cosa Nostra, Banda della Magliana e i NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) di Fioravanti. Una “pista nera” ancora aperta, anche se la prova certa della colpevolezza dei terroristi neri però non fu mai raggiunta. Oggi quello di Piersanti Mattarella resta ancora un mistero aperto. La Procura di Palermo sta ancora indagando, cercando ulteriori riscontri per raggiungere alla piena verità sull’uccisione del Presidente “delle carte in regola”.
Nel 1995 vennero condannati all’ergastolo solo i mandanti dell’omicidio Mattarella: i boss mafiosi della Commissione di cosa nostra Totò Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Durante il processo, la moglie di Mattarella, testimone oculare del delitto, dichiarò inoltre di riconoscere l’esecutore materiale dell’omicidio nella persona di Giuseppe Valerio Fioravanti. Fioravanti verrà assolto poiché la testimonianza della signora Mattarella e le altre testimonianze contro di lui non furono ritenute abbastanza attendibili. Gli esecutori materiali, quindi, non sono mai stati individuati. Nel 2018 le delle indagini “sulla pista nera” sono state riaperte e sono ancora in corso.
Il film su Mattarella
L’anno scorso l’uscita anche di un film diretto dal regista Aurelio Grimaldi che ripercorre gli ultimi giorni del Piersanti Mattarella. Il film, girato in parte anche a Castellammare del Golfo con un cast tutto siciliano, programmato inizialmente per il 19 marzo, è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 2 luglio causa pandemia. Dal prossimo 19 gennaio sarà disponibile anche sulle piattaforme online.