Mare Monstrum secondo troncone: udienza preliminare il 15 febbraio, non c’è l’ex sindaco Fazio
E’ stata fissata per il prossimo 15 Febbraio dinanzi al giudice delle udienze preliminari Roberta Nodari, l’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio presentata dai pm della Procura di Trapani, Franco Belvisi e Brunella Sardoni, per il secondo troncone dell’indagine denominata Mare Monstrum, l’inchiesta sulla cosiddetta tangentopoli del mare, esplosa nel 2017 con i clamorosi arresti dell’allora deputato regionale Mimmo Fazio e dell’armatore della Liberty Lines (ex Ustica Lines) Ettore Morace. Gli indagati per i quali la Procura di Trapani ha chiesto il giudizio fanno parte di quel troncone investigativo che era rimasto di competenza della Procura di Palermo. E nella fase dell’udienza preliminare per una parte era stato trasmesso per competenza alla Procura di Trapani. Nel riscrivere la richiesta di rinvio a giudizio però, buona parte degli originari indagati non ci sono più. La richiesta di rinvio a giudizio infatti riguarda l’ex dirigente regionale a capo del Dipartimento della Mobilità Salvatrice Severino, l’armatore Ettore Morace, Giuseppe Montalto, ex segretario particolare dell’allora assessore regionale Giovanni Pistorio, l’ex sottosegretario ed ex senatrice Simona Vicari e la società Liberty Lines. La Severino risponde di corruzione e turbata libertà degli incanti, Ettore Morace di corruzione, assieme all’ex sottosegretario Simona Vicari e ancora di favoreggiamento reale e traffico di influenze illecite, quest’ultimo reato contestato anche a Giuseppe Montalto. La società Liberty Lines risponde del fatto di non avere assunto condotte tali da impedire le condotte delittuose da parte dei propri vertici rappresentati dagli armatori Vittorio ed Ettore Morace. Parte offesa in questo procedimento è il comandante Giuseppe Prestigiacomo, Montalto si adoperò per impedirne la nomina quale consulente della commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana. In questo troncone investigativo era coinvolto l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta la cui posizione è rimasta al vaglio dei giudici del Tribunale di Palermo assieme a una parte delle contestazioni riguardanti l’armatore Ettore Morace. E’ uscito completamente di scena invece l’armatore e fondatore della Ustica Lines Vittorio Morace, l’ex patron del Trapani Calcio, per riconosciuta incapacità a potere comparire nel dibattimento. Il gup di Palermo alla Procura di Trapani aveva trasmesso per competenza i fascicoli giudiziari riguardanti altri indagati, come gli onorevoli Mimmo Fazio e Marianna Caronia, i funzionari regionali Massimo Finocchiaro, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli, Giacomo Monteleone. I loro nomi però non compaiono nella nuova richiesta di rinvio a giudizio. Si è solo saputo che per quanto riguarda l’on. Fazio la Procura di Trapani ha chiesto l’archiviazione, era indagato per minaccia a pubblico ufficiale: la circostanza si palesò durante una riunione in assessorato regionale e ebbe la dirigente Dorotea Piazza, subentrata alla dott. Severino, come soggetto raggiunta dalle parole di Fazio “la pagherete cara è questione di tempo ma la pagherete cara”, durante una discussione che vedeva la dirigente intenzionata a non cedere alle richieste della Liberty Lines per non annullare un bando di gara per sovvenzionare le corse di trasporto marittimo onorate del contributo regionale. Fazio resta quindi imputato in un solo processo quello che riprenderà il prossimo 9 febbraio e dove è imputato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e traffico di influenze illecito. Processo dal quale è uscito col patteggiamento l’armatore Ettore Morace e con il trasferimento a Roma del fascicolo riguardante l’ex giudice amministrativo Raffaele De Lipsis. Processo che si è arricchito anche dell’accusa di corruzione per una diversa faccenda che riguardò l’ex amministratore della ditta Stefania Mode, Leonardo Carpinteri che ne è uscito col patteggiamento. L’indagine Mare Monstrum, frutto di un intenso lavoro investigativo dei Carabinieri del Reparto Operativo Provincia di Trapani, fece emergere un vero e proprio sistema corruttivo che ruotava attorno agli armatori Morace. I Morace, grazie ai loro rapporti con politici come Crocetta, Vicari e Fazio e alla connivenza di consulenti e funzionari della Regione, avrebbero così consolidato il proprio impero, intascando, attraverso le stime gonfiate delle compensazioni regionali, fondi che non avrebbe dovuto avere. La senatrice Vicari li avrebbe favoriti grazie a un emendamento alla Legge di Stabilità che abbassava l’Iva sui trasporti marittimi dal 10 al 4%: operazione che avrebbe portato un ammanco di 7 milioni nelle casse dello Stato. La Vicari avrebbe ricevuto un Rolex. Numerosissimi i casi di corruzione contestati all’ex dirigente Severino, che tra l’altro si occupava di Ustica Lines nonostante avesse la figlia dipendente della società armatoriale, circostanza che fu tenuta nascosta ai propri superiori.