“Rafforzare le dotazioni di sicurezza, e ripensare ad un trattamento differenziato per i detenuti minori che violano regolarmente le leggi” e “grazie all’acume operativo dei colleghi della Polizia Penitenziaria Minorile, è stata posta in essere una brillante operazione di Polizia all’interno del carcere Minorile di Palermo, rinvenendo un telefonino”.
Con questa dichiarazione di Gioacchino Veneziano, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia, commenta il recupero di un telefonino all’interno del carcere minorile di Palermo con che “il ritrovamento – dichiara Gioacchino Veneziano della UIL – è il frutto di una sinergia tra reparti di Polizia Penitenziaria della Giustizia Minorile del territorio siciliano, che tramite un indagine complessa, diretta dal Comandante di Reparto Francesco Cerami dell’Istituto Minorile di Palermo, ha permesso di perseguire il reato di cui all’art. 391-ter c.p”.
“Tramite la disposizione di una perquisizione straordinaria disposta dal Comandante, in sinergia con altri reparti della Sicilia, – ha permesso il recupero con non poche difficoltà, – chiosa il leader regionale della Uil di categoria – poiché il detenuto maggiorenne, all’attivo uno spessore criminale molto elevato, tra cui il tentato omicidio, lo spaccio di droga, e atti turbativi contro l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari, l’aveva celato nell’ano, e quindi la scoperta, ha fatto cessare la possibilità di comunicare,per fini ovviamente criminali”.
“Nel fare un plauso ai reparti di Polizia Penitenziaaria che hanno premesso questa azione, purtroppo si conferma – conclude Veneziano – che anche negli ambienti delle carceri minorili, bisogna alzare la guardia, per evitare falle nel sistema di sicurezza che potrebbe compromettere l’opera di rieducazione del minore, ragion per cui è necessario rivedere le norme di trattamento per taluni detenuti minori che si macchiano con frequenza di violare le leggi anche all’interno il percorso trattamentale”.