Manifestazione di protesta contro i tagli dei treni a lunga percorrenza fra la Sicilia e il Nord Italia ieri mattina a Catania. Trenitalia ha deciso di eliminare quasi del tutto i treni a percorrenza notturna, di fatto eliminando i collegamenti diretti fra la Sicilia e città come Milano, Torino, Venezia. Chi dovrà recarsi, col treno, in queste località, dovrà fermarsi a Roma e da lì cambiare treno. Naturalmente, nonostante le assicurazioni di Trenitalia, una delle possibili conseguenze sarebbe l’aumento dei prezzi e dei tempi di percorrenza già estremamente lunghi. “Un provvedimento che penalizza i siciliani, e i meridionali in genere, che devono recarsi nelle località dell’Italia settentrionale. Ridimensionamento e soppressioni colpiscono anche alcuni treni regionali, danneggiando i pendolari”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, commentando la misura entrata in vigore oggi. Lombardo preme sul governo nazionale, in particolar modo nei confronti del ministro dei trasporti, Corrado Passera, perchè si trovi una soluzione ai disagi che questa nuova situazione viene a creare: “Chiedo formalmente che si insedi il tavolo affinché venga posto immediato rimedio alle pesanti ripercussioni causate da questa decisione, a partire dalla perdita immediata di 85 posti di lavoro, solo in Sicilia. È un provvedimento che riteniamo iniquo e, pertanto, chiediamo che venga ritirato. Noi destiniamo centinaia di milioni di euro di risorse per accelerare i tempi di percorrenza della tratta Catania-Palermo, ma sappiamo da Rfi che ci vorrebbero 14 anni per realizzarla. Tra 14 anni se ne parlerebbe, ammesso che si cominciasse domani mattina, e intanto oggi, ancora una volta, la Sicilia viene penalizzata. Una volta per tutta la si smetta e si dia un segno di discontinuità nel governo delle Ferrovie di questo Paese”.