Draghi nel suo discorso per la fiducia al Senato si è soffermato sulla necessità di legalità e sicurezza per il Mezzogiorno, ponendo l’accento sui controlli necessari in relazione alle risorse che saranno messe in campo e a quelle già predisposte
Il Mezzogiorno d’Italia ha fatto capolino nel discorso per la fiducia al Senato dell’ormai neo Presidente del Consiglio, Mario Draghi. In particolare il Primo Ministro italiano ha posto l’attenzione sulla necessità di legalità per lo sviluppo, “senza legalità e sicurezza non ci può essere crescita”, ma il passaggio più significativo del suo discorso è stato quando ha parlato dei rischi dell’infiltrazione della criminalità nella spesa delle risorse destinate a superare la crisi dettata dalla pandemia. Il Presidente del Consiglio ha posto l’accento sul dato di fatto che le infiltrazioni delle criminalità sono rese più facili dalla crisi di liquidità che ha interessato veri settori. Questo pericolo è così evidente – ha spiegato Draghi – che “viene costantemente seguito dall’organismo permanente di monitoraggio e analisi, istituito nel aprile del 2020 presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che ha composizione interforze e l’obiettivo di aggiornare costantemente la mappa delle filiere e delle attività delle mafie al fine di orientare l’azione di contrasto” e al contempo anche “i prefetti sono stati sensibilizzati a porre la massima attenzione sui maggiori rischi di inquinamento dell’economia legale”. In sintesi l’azione sembra incentrata su prevenzione e contrasto.
Le parole di Draghi, che però non ha mai pronunciato la parola mafie, vanno a fare da cornice ad una preoccupazione e una “piaga” già da tempo oggetto delle operazioni delle forze dell’ordine e della magistratura, e inoltre di denunce da parte delle associazioni di categoria, nonché oggetto di protocolli d’intesa sulla legalità. Di tutto questo ne abbiamo esempi nel nostro territorio.
Quali le cause delle infiltrazioni delle mafie in tempo di coronavirus? Le aziende e i comuni cittadini stanno soffrendo la mancanza di liquidità, ed è in questo contesto che gli imprenditori possono essere più vulnerabili e cedere alle lusinghe della criminalità. Il danno sarebbe enorme, perché distoglierebbe risorse dal circuito legale del sistema economico, aumentando la forza della criminalità, che distrugge il sistema economico legale, e che quindi porta diseguaglianze o le aumenta dove già sono presenti. Gli aiuti dell’Europa, dello Stato e delle Regioni diventano fondamentali, come allo stesso modo diventa cruciale il controllo, e su questo punto Draghi è stato esplicito. Controlli necessari per far si che tali risorse arrivino a chi ha bisogno e non ai furbetti, che spesso e volentieri fanno gli interessi delle mafie.
Un “sistema” che viene utilizzato dalla mafia, quello di inserirsi nelle aziende in difficoltà, che non è una novità e che ha visto anche la compiacenza di alcuni politici, quindi si spera che la legalità e la sicurezza di cui ha parlato Draghi non si limiti al contrasto alle mafie come le abbiamo conosciute, che in parte sono in decadenza, ma si estenda alle nuove mafie, fatte di così detti “colletti bianchi”, che sono quelli che più facilmente si infiltrano quando si parla di grandi risorse europee. Per concludere, un “sistema” che potrebbe essere rafforzato dalla crisi derivante dalla pandemia, se lo Stato non agisce da tale.