La sensazione è che dopo le dimissioni di Pierobon circoli aria di “libertà”. Forse l’assessore era troppo “tecnico”? Al centro del dibattito l’emendamento alla finanziaria per “cambiare” la commissione che istruisce tutte le pratiche delle valutazioni ambientali della Regione, ma soprattutto è quella che decide sulle autorizzazioni.
La commissione Via-Vas che istruisce le pratiche per la valutazioni ambientali della Regione e che decide sulle autorizzazioni nello stesso campo non avrà più lo stesso volto, questo con l’approvazione di un emendamento alla Finanziaria, votato dalla commissione ambiente, nello specifico dal centrodestra.
Cambiare non è sempre sinonimo di migliorare, infatti c’è chi pensa che tale cambio, nel particolare, svuoti la commissione. Modifiche che, da sottolineare, arrivano dopo le recenti dimissioni dell’Assessore al ramo, Alberto Pierobon (Pierobon si dimette, “come richiesto dal Presidente”), volute da Musumeci ufficialmente per ragioni di mancanza di rappresentanza del genere femminile in Giunta, e in particolare quando la commissione ha sul tavolo delle richieste d’autorizzazione molto delicate, fra queste due mega-inceneritori con annessa discarica di residui, uno a Lentini e l’altro a Catania.
Un affare quello degli inceneritori che supererebbe i 500 milioni, ma non è l’unico, infatti un ruolo rilevante ce l’ha il fotovoltaico, settore caratterizzato da una sostanziale anarchia. Settori, come è facilmente immaginare, che fanno gola alle mafie e che vede in gioco anche risorse che saranno messe in campo con il Recovery Plan. Non è un segreto che sale l’attenzione della malavita per accaparrarsi le risorse contro la crisi dettata dalla pandemia, infatti lo ha denunciato la DIA nella relazione semestrale ed è stato argomento trattato anche dal premier italiano Mario Draghi in Parlamento (Risorse contro la pandemia. Draghi: “contrastare i rischi di infiltrazione della criminalità”).
Al netto di tutto ciò è comprensibile dubitare sull’utilità di un emendamento che incide in maniera decisiva su un argomento al centro anche delle cronache giudiziarie e che da poco ha visto uscire di scena uno dei suoi attori principali nel campo dell’amministrazione regionale, appunto Alberto Pierobon.
Dal punto di vista dell’azione della commissione, un aspetto si mette in evidenza, in riferimento alle novità che apporta questo emendamento, cioé quello del venir meno dell’autonomia, perché il dirigente generale del dipartimento Ambiente secondo questo nuovo disegno ne sta a capo e quindi questa viene messa sotto le “dipendenze funzionali” della burocrazia. Ma non solo questo tra i punti criticati, infatti ce n’è un altro di non poco conto: l’organismo prevede da 30 a 60 tecnici, suddivisi in tre sottocommissioni e questo se da un lato dovrebbe velocizzare gli iter, dall’altro porta ad una sostanziale inversione di rotta sulla natura della commissione.